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di Antonio Isacco
Luglio 2008

A, B, C, …

Gli “svarioni” estemporanei uniti alle esperienze, il più delle volte ritenute negative, attuate dall’Amministrazione comunale in carica, e di quelle che si sono succedute nel recente passato, inducono molti Cittadini e Cittadine, a rivolgersi al sottoscritto, con argomentazioni sempre molto pertinenti, sollecitandomi nel farmi portavoce delle loro rimostranze. Con animo sereno, scevro da qualsiasi reminescenze nei confronti dell’Amministrazione comunale, accolgo le loro più “gettonate” richieste trascrivendole integralmente senza forzature polemiche né interventi di ordine personale: trascrivo, punto e basta! Innanzitutto i Cittadini e le Cittadine che pagano quanto c’è da pagare in materia di tasse e balzelli vari, induce loro pensare che, avendo ottemperato hai doveri, ritengono, giustamente, di avere acquisito dei diritti e pertanto vogliono costruttivamente criticare anche l’attuale Amministrazione, sul perché e per come i loro soldi vengono spesi e purtroppo insistono nel ritenerli essere sprecati in lavori che li lascia allibiti, per usare un eufemismo, mentre non vengono usati in opere molto più necessarie e non più prorogabili. Elenco di seguito, in ordine riferito, le rimostranze:
-- esiste da oltre un trentennio il gravoso problema delle immissioni di due strade comunali con una strada provinciale, di grande traffico, che ha causato diversi incidenti mortali oltre a tanti feriti. Chiedono all’ Amministrazione comunale: è mai possibile che dopo le innumerevole volte sollecitate, non le abbia almeno previste le non più prorogabili “rotonde”? E questo malgrado esista tutto lo spazio che occorre per la loro attuazione e quindi non presentano difficoltà particolari di esecuzione. Non è forse logico e spontaneo avvertire un senso di ribellione e considerare questo fatto un “misfatto”?;
-- c’è la spiaggia, meglio: c’era la spiaggia, in località Casletto, bagnata dal lago di Pusiano. Quello che si presentava come una zona molto amena frequentata da numerosissimi turisti, per l’incuria e lo scellerato distinguo anche degli attuali Amministratori comunali, è diventata una amenità oscena di erbacce, canneti, scoli di acque, rovi, pantano, oltre al degrado morale dovuto ad alcuni, sempre più numerosi, personaggi che la frequentano e che offendono l’intera comunità civile. Il risultato è che se volessero fare una passeggiata al lago, devono recarsi a Bosisio Parini, ove l’Amministrazione comunale del luogo ha operato con estrema sensibilità e coerenza. Non Vi sembra che la spiaggia di Casletto sia tale che non definirla “misfatto” è pura benevolenza?;
-- esiste una centrale elettrica Enel, di alta tensione che, rifiutata da altri Comuni limitrofi, è approdata in località Calvenzana, non prima di aver subito, per volere dell’Amministrazione comunale nel tratto terminale, una variante al tracciato dell’elettrodotto causando l’inesorabile taglio totale di numerosissimi alberi molti dei quali anche secolari quali: olmi, ontani, querce, frassini, carpini, eccetera. Tutto ciò non potrebbe essere un “misfatto”?;
-- per le strade, le piazze e le vie, in particolar modo nei centri abitati, vige una sporcizia indecente: guano di piccioni e tortore allo stato brado, che insudiciano, oltre ai tetti anche chi ci abita sotto quei tetti. Che fa l’Amministrazione? Niente, ignora il problema, tira a campare, vegeta. Della situazione igienica se ne fa un baffo! Ci sono le condizioni per essere un “misfatto”?;
-- come non dire della pubblica illuminazione: un esempio su tutti lo si è avuto, tempo fa, tra piazza San Marco e via Aldo Moro. Mancava la lampada gialla perché di incrocio si tratta, malgrado ciò la sua sostituzione è avvenuta dopo mesi non giorni. Secondo Voi non si può definire “misfatto”?;
-- la problematica derivante da un incendio dei cavi elettrici dell’illuminazione pubblica posati, pochi anni or sono, a ridosso della perlinatura di gronda in legno, ha fatto sì che i proprietari del fabbricato, dovettero ricorrere alle prestazioni di un legale per ottenere che gli stessi cavi venissero rimossi e riposizionati diversamente. Il riprovevole è, non solo, che i cavi elettrici avrebbero dovuto essere ininfiammabili, mentre presero fuoco, l’interruttore magneto-termico avrebbe dovuto togliere immediatamente corrente elettrica invece non funzionò. E’ errato ritenere questo fatto non un “misfatto”?;
-- l’aver ostentato la cosiddetta “bandiera della pace”, per oltre due anni consecutivi dal poggiolo del Municipio accanto a quella italiana e a quella europea, ed esporla per diversi periodi anche solitaria, dopo aver “posato” con la stessa come presentazione di Lista partitica, in fase elettorale, da parte dell’attuale Amministrazione comunale: è veramente cosa buona e giusta oppure potrebbe essere un misfatto?;
-- l’iter per approvare la variante al Piano Regolatore Generale (PRG), è stata una scelta amministrativa non priva di lacune. Breve cronistoria: verso la primavera del 2001 venne presentato al pubblico la variante al PRG, definendolo “non blindato”. Diedero fino a metà settembre, s’intende 2001, per le presentazioni di eventuali osservazioni. Solitamente le osservazioni vengono definite in un periodo di tempo che non va oltre sei mesi: si sarebbe dovuta renderla esecutiva diciamo, stando larghi, verso l’estate 2002. A questo punto non si è capito bene che fine avesse fatto la variante: non se ne parlò più. In quel periodo era anche allo studio l’approvazione del Piano Esecutivo (P.E.) 5, quello che ha due accessi e due uscite: una da circa metà viale Piave e l’altra da inizio via Giovanni XXIII. Si procedette all’approvazione dello stesso adeguandolo, sembrerebbe, alle nuove disposizioni urbanistiche contenute nella variante. Ebbene, parrebbe che il predetto P.E. 5, abbia “goduto” di una cubatura unitaria superiore a tutti gli altri P.E. previsti nel PRG. Se ciò fosse vero, come lo è: esiste una motivazione plausibile? Non è possibile possa rientrare in un “misfatto”? Per la cronaca: la variante venne adottata verso la primavera del 2006.
-- Si menziona, inoltre, che i fabbricati interessati dal sopraccitato P.E. 5 siano stati imposti ad un’altezza fuori terra superiore, e non di poco, rispetto a quella originariamente autorizzata. Esiste, al protocollo n. … del .. .. 2004, (tralascio il n., il giorno e il mese, per motivi di privacy) una richiesta di sopralluogo alla quale non è mai stata data evasione. Non è che il farlo avrebbe generato un’ eventuale intralcio ai lavori? Perché non è stata data alcuna risposta al protocollo sopraccitato? Non è che, si ipotizza, si è voluto trascurare un eventuale “misfatto”?;
-- riguardo alle opere pubbliche, per diverse di esse, si potrebbe dire che furono progettate e realizzate con sconcertante superficialità unita, parrebbe, a una non comune incapacità: una stradina, nel bel mezzo del bosco che costeggia la spiaggia a lago, venne pavimentata con massetto in calcestruzzo e non magari con semplice ghiaietto;
-- il parcheggio pubblico che avrebbe dovuto servire per l’accesso al lago, in prossimità della località chiamata Punta del Corno, sembra dislocato in luogo non opportuno, ne è conferma che tale parcheggio è luogo, talaltro, di quotidiani appuntamenti non proprio consoni ai due sessi canonici oltre a individui e frequentazioni per niente raccomandabili;
-- il sottopasso alla strada provinciale, è il terzo in quanto due già esistevano, non è che abbia tutte le potenzialità di essere stato un gravoso spreco di soldi? Il fatto che è tuttora totalmente inutilizzato e non si vede come potrà esserlo visto lo stato pietoso e impraticabile delle spiagge alle quali dovrebbe servire, sia la comprova dell’inutilità dello stesso? E magari scambiarlo per un “misfatto”?
-- un altro parcheggio, al termine della via Vittorio Emanuele II, non è che anch’esso è dislocato in un luogo poco probabile per l’uso che se ne dovrebbe fare dato l’esistenza, a circa cento metri o forse meno, di un altro e di ben maggiori dimensioni? E’ possibile ritenerlo un’opera che potrebbe rientrare in un “misfatto”?

-- la “storia infinita” della palestrina adiacente e sottostante le scuole elementari: costosissima e contestatissima. Non è che se ci si inoltra nella “storia infinita”, magari potrebbe diventare un “misfatto”: vuoi per le tasche dei Cittadini, vuoi per alcune opere che già sanno di logoro e per il dimensionamento particolarmente non appropriato?
-- veniamo al caso più attuale ed eclatante: l’edificio polifunzionale. A detta di coloro per i quali trascrivo: una muraglia di tonalità rosso cupo deprimente contornata da un’accozzaglia di ferraglie opprimenti: una babele architettonica di singolare decadenza, un mini “Bassone”, un vero orrore di estraneità palesemente contrastante a livello paesaggistico che disattende, badate bene, l’intero contesto comunale. L’edificio è ritenuto veramente assurdo! Ma tutto questo, si potrebbe obiettare: “è un giudizio opinabile”. Che non è opinabile sarà il suo costosissimo mantenimento, oltre all’enormità del costo di realizzo, di certo non compatibile con le risorse economiche di un Comune delle fattezze dove è sorto. Che dire di più? Far crescere la spesa pubblica senza far crescere la qualità non è una conquista: non è forse un’enorme spreco? Tutto questo “ambaradan” infiorato da ulteriori “opere” con relativi finanziamenti supplementari è possibile che non rientrino nei “misfatti”? Per non tediarvi oltre con ulteriori piccoli o grandi eventuali “misfatti”, le rimostranze dei Cittadini e delle Cittadine, si fermano qui. Essi ritengono che la morale comunque è una sola: a loro sembra che l’attuale Amministrazione comunale sia una categoria di “unti” intoccabili, sembra una casta che la fa da padrona, se fosse una categoria normale alla quale affidarsi sereni, non esiterebbero magari a spostare le loro idee. Così invece non sembrerebbe e i loro dubbi accomunano tanti Cittadini e Cittadine: perlomeno tutti coloro che votarono diversamente della Lista che amministra, i quali superano più della metà degli allora votanti. Infine i loro soldi, magari scioccamente dilapidati: non potrebbero essere dei “misfatti”? Molto attuale e consona la celebre frase del grande Totò: “E io pago”!
Sembrerebbe ovvio ma è bene sottolineare come viene sempre ripetuta la parola “misfatti”. Ebbene tutti mi chiedono con pressante insistenza: è possibile definire quanto in precedenza elencato dei “misfatti”? Credetemi: ritengo di non avere la dovuta competenza per potervi dare una risposta certa. Del resto mi chiedo: chi potrebbe darvi questa certezza? Coloro i quali hanno rimostrato come in precedenza descritto, sono convinti che ogni eccesso debba essere evitato, sempre che ciò venga recepito da entrambe le parti, però. Devo convenire con i molti Cittadini e Cittadine che le loro critiche, se così vogliamo chiamarle, toccano le più disparate tematiche. Un augurio sincero è il mio auspicio che l’attuale Amministrazione comunale abbia ad accogliere con accorta sollecitudine, che finora parrebbe latente, quanto emerge dal presente scritto: “voce di popolo, voce di Dio”.

Casletto di Rogeno, 20 giugno 2008
Antonio Isacco

 










 









 
 
 
       

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