La
Statale 36
Luglio 2008
C’è di tutto. Dai vecchi arredi,
ai frigoriferi ai televisori che non funzionano più, passando
per sacchi di immondizia e rifiuti pericolosi come solventi. La
Ss36 è una discarica a ciel aperto, e non c’è
zona che si salvi. Perché se nei mesi scorsi la polemica
è divampata sul lago da Lecco a Colico, la Brianza non
sta meglio: Nibionno, Bosisio Parini e Costa Masnaga hanno il
loro carico di mondezza di cui andare poco orgogliosi. La colpa?
Decisamente della maleducazione e dell’inciviltà
della gente. Ma anche dell’Anas che non è così
solerte come dovrebbe, con la scusa dei bilanci in rosso e dei
soldi che non bastano mai, spesso fa orecchie da mercante e si
benda gli occhi.
Bastano due dati: nel 2007 i netturbini di Costa Masnaga e Nibionno,
che hanno la piattaforma ecologica in convenzione, hanno raccolto
17 tonnellate di rifiuti. Nel gennaio di quest’anno solo
Costa Masnaga si è trovata a raccogliere 90 quintali di
rifiuti abbandonati in giro.
Ora l’Anas vorrebbe delegare ai Comuni la pulizia delle
piazzole, ma le amministrazioni hanno già dei notevoli
costi da sostenere e non possono farsi facilmente carico pure
di questo.
In realtà una soluzione ci sarebbe: multare i trasgressori.Ma
multarli realmente facendo riferimento alle video camere e posizionandone
di nuove la dove mancano. Su tutto deve prevalere il pugno di
fero dei Comuni che una volta data prova di forza ed elevata qualche
multa salata, potrebbero cominciare a dormire sonni tranquilli.
E alla fine fatti due conti, coi soldi delle multe si possono
coprire i costi di pulizia delle piazzole. Dunque se gli incivili
vogliono scaricare per strada facciano pure, sappiano però
che dovranno pagare molto cara la trasgressione.
L.S.
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