G8
pro Africa
Luglio 2009

Come da copione. Alla fine il G8 ha dato il risultato atteso.
Ancora fiumi di parole, e tanti documenti firmati e contro firmati
per salvare, o perlomeno cercare di non distruggere oltre questo
nostro caro pianeta Terra, sempre più sgangherato.
Del resto già nove anni fa, adottando la Dichiarazione
del Millennio, 189 leader mondiali si erano impegnati ad eliminare
la povertà estrema, coinvolgendo i propri governi a raggiungere
Otto Obiettivi concreti entro il 2015: dimezzare la povertà
estrema e la fame; raggiungere l´istruzione primaria universale,
promuovere l´uguaglianza di genere, diminuire la mortalità
infantile, migliorare la salute materna, combattere l´Hiv-Aids,
la malaria e le altre malattie, assicurare la sostenibilità
ambientale, sviluppare un partenariato globale per lo sviluppo.
Qualcosa è stato fatto, sicuramente sul fronte dell’istruzione
e delle malattie, però a sei anni dalla scadenza c’è
ancora tanta strada da percorrere. Non possiamo ignorare come
ancora oggi molti esseri umani e moltissimi bambini muoiono ogni
giorno per cause assolutamente
prevenibili e difficoltà facilmente risolvibili. Non possiamo
evitare di pensare e dolerci di come ancora oggi quasi tre miliardi
di persone sopravvivono con un reddito inferiore ad una manciata
di euro al giorno.
E che l’Africa sia il fulcro dell’attenzione è
chiaro, servono maggiori aiuti ma da fare sul posto, sviluppando
attività concrete come l’agricoltura che è
il loro futuro.
Tra i punti del documento ufficiale dei Grandi del G8 si trova
un capitolo importantissimo dedicato alla crisi con l’impegno
ad assicurare una crescita sostenibile, a creare le condizioni
per un mondo senza armi nucleari, e ad avviare una lotta ai paradisi
fiscali e alla corruzione.
L’importante è che ora dalle parole si passi ai fatti
perché mancano cinque anni e mezzo al 2015 e una volta
tanto sarebbe bene riuscire a rispettare le promesse.
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