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MATILDE DI CANOSSA
(1046-1115)

Luglio 2009

Poche donne hanno avuto, nella storia italiana, un ruolo importante quanto quello di Matilde di Canossa, che per quarant’anni resse uno Stato che si estendeva su buona parte dell’Italia settentrionale e centrale, e che partecipò da protagonista alla lotta tra l’Impero e la Chiesa. Fatta prigioniera dall’imperatore Enrico III, insieme alla madre, restò fortemente impressionata dall’esperienza che ne fece un’assidua sostenitrice del Papato. Data in sposa a Goffredo il Gobbo, si separò da lui dopo soli tre anni. Quando nel 1076 entrò in pieno possesso dei domini del padre, divenne la più importante alleata di Papa Gregorio VII, che era fermamente intenzionato a dichiarare la superiorità del potere divino su tutti i poteri terreni, compreso l’Impero.
Matilde, che nonostante i digiuni mistici e le veglie, era una donna bella e decisa ebbe una parte fondamentale nei rapporti tra Papa Gregorio VII e il giovane imperatore Enrico IV, suo cugino. L’imperatore, che tramava contro il Papato, si fingeva alleato di Matilde e di Gregorio VII finché, alla mezzanotte del Natale del 1075, fece rapire il pontefice mentre celebrava la messa nella basilica di Santa Maria Maggiore a Roma. Arrestato e malmenato, il Papa venne condotto in Germania, ed Enrico IV svelò la sua vera natura. E’ a questo punto che il ruolo della contessa di Canossa divenne fondamentale. Lanciata la scomunica del Papa contro Enrico IV, quest’ultimo si rese conto del potere della Chiesa e sapendo di non poter andare contro il suo popolo, si preparò a quello che è diventato un simbolo di sottomissione: l’umiliazione di Canossa. Fu solo grazie alla cugina Matilde, che Enrico IV venne ricevuto dal Papa nel castello di Canossa, ma solo dopo essere rimasto per tre giorni a piedi nudi a supplicare sotto la neve, rischiando il congelamento. Nonostante l’imperatore fosse in realtà in mala fede, ottenne il perdono grazie a quella potente e decisa donna che era Matilde. Negli anni successivi, però, Enrico IV si scagliò nuovamente contro i Papato e Matilde continuò a schierarsi dalla parte di Gregorio VII, finendo la sua vita con la donazione di tutti i suoi possedimenti allo Stato pontificio. Morì nel 1115 amata e venerata da tutti, e fu sepolta nell’abbazia di San Benedetto a Mantova. Nel 1635 le sue spoglie furono spostate a San Pietro in Vaticano, e poste insieme a quelle degli apostoli e dei martiri della fede. Entrò nella storia e nella leggenda come nessuna donna prima di lei. Oggi riposa nella tomba scolpita dal Bernini ed è detta “onore e gloria d’Italia”.

 
 
 
       

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