Gli
Stemmi Di Milano
Luglio 2009
Sono molte le leggende intorno alle origini di Milano. C’è
chi sostiene che il vero fondatore fosse un mitologico Belloveso,
capo di una tribù di Galli, il quale, durante un’incursione
al di qua delle Alpi, fu attratto dalla bellezza del luogo e decise
di fermarsi. Siamo intorno al 600 a.C.I Galli incaricarono i sacerdoti
di interpellare gli dei circa la località più propizia
e il nome da imporre alla nuova città, che sarebbe diventata
la capitale della regione conquistata.Gli dei risposero di cercare
una località dove pascolasse una scrofa col dorso coperto
per metà di lana; da qui il nome della nuova città:
Mediolanum (in medio lanae).Questa è la leggenda più
comune, consacrata anche dal primo stemma della città,
la scrofa lanigera, come si vede tuttora scolpito nel secondo
arco del Palazzo della Ragione, in piazza Mercanti.Dopo la scrofa
semilanuta apparve sugli stendardi della città la famosa
biscia. La sua prima apparizione risale agli inizi dell’XI
secolo. In quell’epoca Ottone III incaricò l’Arcivescovo
Arnolfo di recarsi alla corte di Bisanzio per trattare le sue
nozze con una principessa di quella corte.Arnolfo portò
dall’Oriente, oltre alla sposa, altre due meraviglie: una
statua che mediante un ingegnoso congegno riusciva a formulare
alcune parole predicendo il futuro e un prezioso serpente di bronzo
risalente all’epoca di Mosè.Ma appena sbarcato a
Bari con la sposa, l’Arcivescovo fu raggiunto dalla notizia
dell’improvvisa morte dell’imperatore Ottone, proprio
come aveva già predetto la statua parlante. La principessa
bizantina tornò in Oriente portando con sé la statua
e l’Arcivescovo rientrò a Milano recando invece il
serpente di bronzo. Lo si vede tuttora collocato su una colonna
di porfido nell’interno della chiesa di Sant’Ambrogio,
a metà della navata centrale, e le donne gli attribuiscono
virtù miracolose contro alcuni mali dei bambini. Da allora
il serpente divenne il simbolo della città e apparve sui
suoi stendardi.C’è anche un’altra leggenda
secondo la quale la biscia comparve, per la prima volta, sullo
stemma degli antichi Visconti. Secondo questa leggenda un guerriero
appartenente alla famiglia dei Visconti, di nome Azzone, si trovava
a combattere contro i Fiorentini, a Pisa (1323). Un giorno, stanco
di una lunga marcia, scese da cavallo, si levò l’elmo
e si addormentò a ridosso di un albero. Una biscia entrò
nel copricapo e vi si accovacciò. Quando Azzone si svegliò
e si rimise l’elmo, ne fuoriuscì la biscia aprendo
le fauci minacciosa. I soldati che stavano intorno si spaventarono,
ma non Azzone che la lasciò andare via senza ucciderla.
Anzi la prese come insegna e siccome la serpe era stata innocua
la volle raffigurare con un bambino nelle fauci a cui però
non fa del male.
Gianni Rigamonti
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