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Domande al pacifista

Maggio 2005

Perché il movimento pacifista scende in campo sempre e soltanto quando sono in questione interventi militari o sistemi di armamento degli Stati Uniti e dei loro alleati?

Saddam Hussein diceva: "ammiriamo lo sviluppo del movimento per la pace nel mondo negli ultimi anni". La cosa vi crea qualche imbarazzo?

Siete più preoccupati per le sofferenze a venire delle persone che vivono in Irak e Medio Oriente, o siete più preoccupati per l'eventualità che sui paesi europei ricadano le conseguenze di tale guerra, cioè atti terroristici e minacce militari dal mondo arabo?

Perché il movimento pacifista non manifesta anche contro la Corea del Nord, che ha cacciato gli ispettori dell'Onu, ha annunciato che produrrà testate nucleari e ha minacciato di guerra gli Stati Uniti?

Perché il movimento pacifista non manifesta contro il presidente dello Zimbabwe Robert Mugabe, che con la sua politica dell'occupazione e dell'esproprio violento delle terre ha causato una carestia che affligge 6 milioni di persone, perseguita in tutti i modi gli oppositori?

Perché il movimento pacifista non manifesta per i cristiani perseguitati e uccisi in Sudan, Nigeria, Pakistan, Molucche, ecc.?

Perché il movimento pacifista espone puntualmente nelle sue manifestazioni la bandiera cubana e il vessillo col volto di Che Guevara, cioè un simbolo di lotta armata rivoluzionaria?

Il movimento pacifista pensa che le uniche guerre da condannare o da evitare sono le "guerre imperialiste", mentre la violenza rivoluzionaria anti-imperialista è accettabile?

Negli anni Cinquanta il movimento pacifista in Occidente lottava contro la bomba atomica, ma quando anche l'Unione Sovietica ebbe la sua atomica il movimento si dissolse come neve al sole. Negli anni Ottanta il movimento pacifista non scese per le strade quando l'Urss puntò i suoi missili atomici SS20 contro l'Europa, ma quando la Nato rispose dispiegando i missili Pershing e Cruise. Come mai le posizioni pacifiste coincidevano sempre con gli interessi di politica estera dell'Unione Sovietica?

Se in passato il movimento pacifista ha sempre fatto gli interessi dell'Unione Sovietica contro quelli dell'Occidente, se nelle sue manifestazioni odierne lascia esporre l'icona di Che Guevara, se non protesta contro tutte le violazioni dei diritti umani e tutte le guerre, ma sanziona sempre soltanto gli Stati Uniti, non ci tocca concludere che al movimento pacifista non interessano tanto la pace e le sofferenze umane, quanto piuttosto di contribuire alla sconfitta "dell'Impero americano"?

Ferma restando la legittimità di giudicare temeraria ed avventurista la politica estera degli Usa, in che misura rientra nell'identikit dell'Anticristo un presidente che taglia i fondi alle organizzazioni internazionali che sponsorizzano l'aborto libero e stanzia fondi aggiuntivi per 10 miliardi di dollari per la lotta contro l'Aids nel mondo per i prossimi cinque anni?

Perché la stampa e le organizzazioni cattoliche impegnate nella demonizzazione di G.W. Bush non danno mai alcun risalto alle politiche del presidente americano che promuovono valori propri del cristianesimo (vita, famiglia, assistenza ai malati)?

 
 
 
       

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