"Ecodemagogia"
calamita di voti ?
Maggio 2005
Tratto da Tullio Regge e Lucetta Scaraffia
Il progresso scientifico e tecnologico non
deve essere respinto a priori bensì seguito con attenzione
per il bene di tutti. Il catastrofismo imperante nella politica
ambientalista è rigurgito del medioevo. Non esiste scoperta
o ritrovato tecnologico di grande successo che abbia solamente
lati positivi o negativi. Il giudizio umano è insostituibile.
E' difficile trovare un punto di vista equilibrato dal quale giudicare
le questioni "ecologiche". Fino alla seconda guerra
mondiale ogni tipo di progresso era considerato acriticamente
positivo, oggi si è sviluppata invece una diffidenza contro
lo sviluppo tecnologico. Bisogna fare però una differenza:
mentre è alta la soglia di diffidenza in difesa dell'ambiente
e degli animali, perché si teme che le innovazioni in questo
campo danneggino l'uomo, c'è una apertura totale nei confronti
delle innovazioni della medicina per gli esseri umani. Al centro
di tutto c'è una specie di avidità dell'uomo, che
vuole cancellare la sofferenza e il male e realizzare i propri
desideri a qualsiasi costo. Una mancanza di rispetto verso la
natura e le sue leggi, inalberate quando servono per animali e
piante, e dimenticate quando si vuole intervenire per realizzare
i desideri umani.
L'ambientalismo è ormai trasversale ed ha invaso anche
l'estrema destra, una evoluzione attesa da tempo.
L'estremismo campa sul catastrofismo e il catastrofismo non ha
colore.
Molti politici hanno scoperto che le bufale catastrofiste procurano
voti molto più di una proposta ragionevole.
Non c'è molta differenza tra estrema sinistra ed estrema
destra in materia di ecologismo. In ambedue i casi si tratta di
demagogia e la demagogia non fa distinzione tra destra e sinistra.
L'affermazione secondo cui i brevetti degli Ogm siano tutti proprietà
delle famigerate multinazionali è pura malafede. Contrariamente
a quanto si crede un laboratorio di sintesi di Ogm costa pochissimo,
gli stessi cubani coltivano canna da zucchero Ogm il cui brevetto
è di loro proprietà. Anche Cina ed India ed altri
Paesi del terzo mondo si sono lanciati in questa direzione.
Esistono Ogm sterili ed altri il cui polline non contiene il gene
indesiderato e che possono coesistere accanto alle culture tradizionali
senza alterarne il genoma e creare problemi. Gli ambientalisti
hanno calato da tempo una cortina di silenzio su questi Ogm, la
coesistenza e il rispetto dei diritti altrui non rientra nei loro
programmi.
Ci sono ambientalisti fanatici ed ostili ad interventi correttivi
del genoma umano anche quando sono causa di gravissime malattie,
di sofferenza e di morte atroce. Si parla di meno di questi interventi
perché sono relativamente infrequenti e si svolgono nel
silenzio di reparti ospedalieri poco visibili e ben protetti.
C'è più ostilità per la modifica del dna
di un pomodoro che per quella di un embrione umano.
L'ambientalismo italiano è nato all'interno di una critica
alla società capitalista, ne ha costituito uno degli aspetti
portanti, dimenticando che i più gravi disastri ecologici
sono stati fatti e si continuano a fare dai regimi comunisti.
Il fatto che l'ecologia sia nata all'interno di una cultura fortemente
ideologizzata ha contribuito alla creazione di una utopia "naturista"
- panacea di tutti i mali e di tutte le infelicità - pronta
a sostituire l'utopia socialista in crisi. Un certo tipo di ambientalismo
è legato al pensiero comunista da una comune critica radicale
del sistema economico e sociale capitalistico.
In Italia potrebbe affermarsi una cultura ambientalista non ostile
all'innovazione, a condizione che si sviluppi un punto di vista
diverso da quello dell'ecologia "classica", che informi
correttamente i cittadini e permetta loro di farsi un giudizio
personale sulle questioni in discussione. Il mondo scientifico
comincia adesso a rendersi conto del guaio in cui ci siamo cacciati
ed a reagire. Purtroppo ci vorrà almeno una generazione
per giungere ad una cultura ambientalista aperta, responsabile
e sensibile al progresso.
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