Giornale della Brianza
"Un giornale scritto dai propri lettori ..."
Direttore: Giovanni Marcucci

  Sezioni  
 


PRIMA PAGINA
Politica
Cronaca
Sport
Economia
Curiosità
Associazioni
Approfondimenti
Tempo libero
Cultura e Arte
Ambiente

 
  La Goccia ...  
 
del direttore
che fa traboccare il vaso
collegio 10
dal futuro
del lago di Pusiano
di evasione
di filosofia
di giustizia
di salute
di sapore
di sudore
di umorismo
di vino
d'oriente
iridata
sullo spartito
a quattro zampe


 
  Le altre pagine  
 
I links

Numeri utili
 
 
 

"Ecodemagogia" calamita di voti ?

Maggio 2005
Tratto da Tullio Regge e Lucetta Scaraffia

Il progresso scientifico e tecnologico non deve essere respinto a priori bensì seguito con attenzione per il bene di tutti. Il catastrofismo imperante nella politica ambientalista è rigurgito del medioevo. Non esiste scoperta o ritrovato tecnologico di grande successo che abbia solamente lati positivi o negativi. Il giudizio umano è insostituibile.
E' difficile trovare un punto di vista equilibrato dal quale giudicare le questioni "ecologiche". Fino alla seconda guerra mondiale ogni tipo di progresso era considerato acriticamente positivo, oggi si è sviluppata invece una diffidenza contro lo sviluppo tecnologico. Bisogna fare però una differenza: mentre è alta la soglia di diffidenza in difesa dell'ambiente e degli animali, perché si teme che le innovazioni in questo campo danneggino l'uomo, c'è una apertura totale nei confronti delle innovazioni della medicina per gli esseri umani. Al centro di tutto c'è una specie di avidità dell'uomo, che vuole cancellare la sofferenza e il male e realizzare i propri desideri a qualsiasi costo. Una mancanza di rispetto verso la natura e le sue leggi, inalberate quando servono per animali e piante, e dimenticate quando si vuole intervenire per realizzare i desideri umani.
L'ambientalismo è ormai trasversale ed ha invaso anche l'estrema destra, una evoluzione attesa da tempo.
L'estremismo campa sul catastrofismo e il catastrofismo non ha colore.
Molti politici hanno scoperto che le bufale catastrofiste procurano voti molto più di una proposta ragionevole.
Non c'è molta differenza tra estrema sinistra ed estrema destra in materia di ecologismo. In ambedue i casi si tratta di demagogia e la demagogia non fa distinzione tra destra e sinistra. L'affermazione secondo cui i brevetti degli Ogm siano tutti proprietà delle famigerate multinazionali è pura malafede. Contrariamente a quanto si crede un laboratorio di sintesi di Ogm costa pochissimo, gli stessi cubani coltivano canna da zucchero Ogm il cui brevetto è di loro proprietà. Anche Cina ed India ed altri Paesi del terzo mondo si sono lanciati in questa direzione.
Esistono Ogm sterili ed altri il cui polline non contiene il gene indesiderato e che possono coesistere accanto alle culture tradizionali senza alterarne il genoma e creare problemi. Gli ambientalisti hanno calato da tempo una cortina di silenzio su questi Ogm, la coesistenza e il rispetto dei diritti altrui non rientra nei loro programmi.
Ci sono ambientalisti fanatici ed ostili ad interventi correttivi del genoma umano anche quando sono causa di gravissime malattie, di sofferenza e di morte atroce. Si parla di meno di questi interventi perché sono relativamente infrequenti e si svolgono nel silenzio di reparti ospedalieri poco visibili e ben protetti. C'è più ostilità per la modifica del dna di un pomodoro che per quella di un embrione umano.
L'ambientalismo italiano è nato all'interno di una critica alla società capitalista, ne ha costituito uno degli aspetti portanti, dimenticando che i più gravi disastri ecologici sono stati fatti e si continuano a fare dai regimi comunisti. Il fatto che l'ecologia sia nata all'interno di una cultura fortemente ideologizzata ha contribuito alla creazione di una utopia "naturista" - panacea di tutti i mali e di tutte le infelicità - pronta a sostituire l'utopia socialista in crisi. Un certo tipo di ambientalismo è legato al pensiero comunista da una comune critica radicale del sistema economico e sociale capitalistico.
In Italia potrebbe affermarsi una cultura ambientalista non ostile all'innovazione, a condizione che si sviluppi un punto di vista diverso da quello dell'ecologia "classica", che informi correttamente i cittadini e permetta loro di farsi un giudizio personale sulle questioni in discussione. Il mondo scientifico comincia adesso a rendersi conto del guaio in cui ci siamo cacciati ed a reagire. Purtroppo ci vorrà almeno una generazione per giungere ad una cultura ambientalista aperta, responsabile e sensibile al progresso.


 
 
 
       

La Goccia Briantea è un periodico mensile di informazione, politica,
cultura, spettacolo, umorismo e associazionismo.
Il sito, ottimizzato per versioni di INTERNET Explorer e NETSCAPE superiori alla 4.0,
è gestito dall'Associazione "La Goccia" (Rogeno - LC)