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Goffredo di Buglione

Maggio 2008

Goffredo Di Buglione nacque a Baisy nel 1060 da una nobile famiglia feudale, fedele all’impero Francese. Figlio di Eustachio II duca di Boulogne e della figlia di Goffredo II, a circa 20 anni si mise al servizio di Enrico IV,re di Francia Prese dunque parte alle spedizioni indette dal proprio Re, verso Roma, nelle famose lotte per l’investitura (Lotte che vedevano come obbiettivo l’accaparrarsi il diritto di nominare i Vescovi-conti tra Papato e impero). Enrico IV infatti venne scomunicato dal papa perche nonostante il veto sulle investiture, continuava a nominare i vescovi-conti. Il vantaggio dell’imperatore di avere questo tipo di privilegio era notevole, gli garantiva infatti un ritorno del feudo assegnato a queste cariche, le quali non potevano avevano successori perché non potevano avere figli. Il sovrano francese dunque nominò un antipapa ed assediò Castel Sant’angelo. Forse preso dai rimorsi per aver combattuto contro il papa, Goffredo di Buglione si recò in pelegrinaggio in terra santa per fare penitenza ed espiare quello che secondo lui era stato un enorme peccato. I turchi dominavano allora quelle terre, e vedendo gli scempi che questo popolo provocava, al suo ritorno in Francia prese dunque parte al Concilio di Clermont Ferrand nel quale in papa Urbano II pronuncio queste parole :
“Poiché, o figli di Dio, gli avete promesso di osservare tra voi la pace e di costudire fedelmente le leggi con maggior decisione di quanto siate soliti, è il caso d’impegnare la forza della vostra onestà (ora che la correzione divina vi ha rinvigoriti) in qualche altro servizio a vantaggio di Dio e vostro. É necessario che vi affrettiate a soccorrere i vostri fratelli orientali, che hanno bisogno del vostro aiuto e lo hanno spesso richiesto. Infatti, come a molti di voi è già stato detto, i Turchi, gente che viene dalla Persia e che ormai ha moltiplicato le guerre occupando le terre cristiane sino ai confini della Romània uccidendo molti e rendendoli schiavi, rovinando le chiese, devastando il regno di Dio, sono giunti fino al Mediterraneo cioè al Braccio di San Giorgio. Se li lasciate agire ancora per un poco, continueranno ad avanzare opprimendo il popolo di Dio. Per la qual cosa insistentemente vi esorto - anzi non sono io a farlo, ma il Signore - affinché voi persuadiate con continui incitamenti, come araldi di Cristo, tutti, di qualunque ordine (cavalieri e fanti, ricchi e poveri), affinché accorrano subito in aiuto ai cristiani per spazzare dalle nostre terre quella stirpe malvagia. Lo dico ai presenti e lo comando agli assenti, ma è Cristo che lo vuole. Per tutti quelli che partiranno, se incontreranno la morte in viaggio o durante la traversata o i battaglia contro gli infedeli, vi sarà l’immediata remissione dei peccati: ciò io accordo ai partenti per l’autorità che Dio mi concede. Che vergogna sarebbe se gente così turpe, degenere, serva dei demoni, sconfiggesse uomini così forti di fede in Dio e resi fulgidi dal nome di Cristo! E quante accuse il Signore stesso vi muoverà, se non aiutate chi come voi si trova nel nòvero dei cristiani! Si affrettino alla battaglia contro gli infedeli, che avrebbe già dovuto incominciare ed esser portata felicemente a termine, coloro che prima erano soliti a combattere illecitamente contro altri cristiani le loro guerre private! Diventino cavalieri di Cristo, quelli che fino a ieri sono stati briganti! Combattano a buon diritto contro i barbari, coloro che prima combattevano contro i fratelli e i consanguinei! Conseguano un premio eterno, coloro che hanno fatto il mercenario per pochi soldi! Quelli che si stancavano danneggiandosi anima e corpo, s’impegnino una buona volta per la salute di entrambi! Poiché quelli che sono qui tristi e poveri, là saranno lieti e ricchi; quelli che sono qui avversari del Signore, là Gli saranno amici. Né indugino a muoversi: ma, passato quest’inverno, affittino i propri beni per procurarsi il necessario al viaggio e simettano risolutamente in cammino.” Goffredo decise percio di recarsi in palestina con un imponente esercito. Per farlo egli dovette vendere tutte le sue terre, prese con se dunque 30.000 fanti e 10.000 cavalieri, con essi attraversò Germania, Ungheria e Penisola Balcanica, giungendo infine a Costantinopoli. Fu una dura prova per l’esercito, oltre alla tenace resistenza dei Turchi, dovettero affrontare anche il clima torrido e la scarsità di viveri ed acqua, ciò nonostante l’esercito crociato riuscì a conquistare importanti città come Nicea (26 giugno 1097) ed Antiochia (2 giugno 1098) fino a quando non riuscirono a conquistare anche Gerusalemme nel 5 luglio del 1099. Ad aiutare i crociati in questa epica impresa fu la flotta genovese, la quale trasportò legname attraverso i boschi per costruire le torri mobili necessarie per l’assedio. Goffredo e i suoi uomini respinsero anche un attacco da parte dei turchi, inviati per roconquistare la città irrimediabilmente persa. Lo scontro terminò con una sanguinosa battaglia sulla piana di Ascalona il 10 agosto del 1099, nella quale i musulmani ebbero la peggio. C’e da aggiungere che inizialemte Goffredo di Buglione fu uno dei personaggi secondari della Prima crociata. Altri uomini valorosi come Baldovino, Boemondo di Taranto, Raimondo IV di Tolosa e Tancredi ebbero gran parte del merito in queste imprese. Difatti quando fu proposto un Re per Gerusalemme, il primo nome ad essere proposto non fu il suo, ma quello di Raimondo IV, il quale aveva combattuto con enorme gloria e godeva dell’ammirazione dell’esercito, ma egli declino l’onorificenza. Solo allora il tesimone fu passato a Goffredo, il quale a sua volta rifiutò l’investitura da re nella città in cui Cristo era morto, e preferì dunque essere nominato Difensore della chiesa del Santo Sepolcro.
B.M

 
 
 
       

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