Open
Day in Cementeria
A quando le centraline per monitorare l’aria?
Erano state promesse due anni fa
Maggio 2008
di Enrico Viganò

Ottima organizzazione, tutto in perfetto
ordine, disponibilità e cordialità da parte dei
dirigenti, impiegati e operai dell’azienda: l’open
day voluto dalla Holcim può dirsi anche in questa seconda
edizione (la precedente era stata nel 2006) ben riuscito. L’iniziativa
è stata promossa per festeggiare gli 80 anni di fondazione
del cementificio di Merone. Migliaia i visitatori, nonostante
il cattivo tempo, che hanno visto da vicino le varie fasi della
produzione del cemento: gli alti silos per lo stoccaggio, i mulini,
i forni, i laboratori di analisi chimiche e l’imponente
sala di controllo. Qui viene monitorata tutta l’azienda.
Qui abbiamo potuto osservare la quantità di combustibile
che richiedono i due giganteschi forni. In quell’istante
il quinto forno bruciava 5 tonnellate all’ora di carbone
e 770 litri (ogni ora) di emulsioni oleose; mentre il quarto forno,
1,50 t/h di fanghi essiccati, 180 l/h di emulsioni oleose e 1,7
t/h di carbone. (E’ facile a questo punto sapere quanto
combustibile viene bruciato in un anno e la quantità di
emissioni). A fare da “cicerone” erano gli stessi
operai. Tra i visitatori persone di ogni età, dai bambini
agli stessi pensionati dell’azienda: “Ecco io lavoravo
in quell’edificio - ci dice uno di loro – sono ormai
un po’ di anni che sono in pensione, ma qui, in Cementeria,
ho passato una vita. Quanti ricordi, quanti sacrifici. Una volta
non c’erano tutte le tecnologie che ci sono adesso e il
lavoro era più pesante”.

In questa edizione, a differenza della precedente, non vi è
stato nessun omaggio da parte della Holcim ai cittadini di Merone
e Monguzzo, i due paesi su cui sorge l’industria. Nel 2006
i visitatori avevano avuto la possibilità di scegliere
tra quattro regali: il potenziamento delle biblioteche dei due
paesi, l’aiuto economico nella raccolta differenziata, il
sostegno alle associazioni locali senza scopo di lucro e il sostegno
finanziario al noleggio di tre centraline per monitorare l’aria.
La scelta dei visitatori fu per il controllo dell’aria.
A due anni di distanza, però, di queste centraline non
ci sono tracce: Come mai? “Non dipende da noi” è
la risposta dal direttore dello stabilimento di Merone. Calogero
Santamaria. E in effetti, la Holcim è stata ai patti e
ha stanziato i soldi (33 mila euro) per le centraline, ma i comuni
di Monguzzo e Merone non le hanno ancora acquistate. “Stiamo
cercando apparecchiature – dice il sindaco di Merone, Pietro
Brindisi - che ci permettano di rilevare valori tecnicamente sicuri
e comprovati. Qualcuno ci ha proposto certe strumentazioni, ma
le abbiamo rifiutate perché non davano alcuna garanzia.
I controlli li vogliamo fare, ma con centraline altamente specializzate
a rilevare gli inquinanti più pericolosi”.
Enrico Viganò
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