Lettera
e risposta
Marzo 2006
Rogeno, 04.02.06
Vorrei esprimere la mia opinione in riferimento
all’articolo pubblicato su “la goccia briantea”
del mese di gennaio 2006: intervista a antonio martone.
Il capogruppo di “impegno comune” sostiene di essere
stato incoraggiato dai candidati della sua lista a presentare
la sua candidatura a sindaco. il sostegno gli e’ quindi
stato dato da persone come il signor molteni roberto, che per
anni si e’ battuto per ottenere la palestra in costruzione
all’area mercatoria e che improvvisamente, proprio quando
i lavori sono iniziati, ha pensato bene di cambiare idea sostenendo
il gruppo “impegno comune” per la riqualifica della
tensostruttura al campo sportivo di casletto, opera di “esempio
più appariscente” (per usare le parole dell’interlocutore),
degli interventi di “impegno comune”.
Il capolista della formazione formula poi ipotesi sul come
nel caso in cui...fosse stato eletto...avrebbe amministrato...
troppo facile usare il condizionale!
Alla domanda: cosa bolle in pentola?
La risposta e’ fatua... porteremo...saremo...presenteremo...
sono sempre più convinta che il numero fortunato dei rogenesi
sia il 52!
Se le pagine de “la goccia briantea” sono libere,
forse la mia lettera sara’ pubblicata, altrimenti rimarrà
lo sfogo senza voce di una rogenese che ha il coraggio di dire
cio’ che pensa.
distinti saluti
non autografata
Risposta
di Molteni Roberto
Gentile Signora, la ringrazio di avermi
citato direttamente nella sua lettera, ho così modo di
precisare meglio la mia posizione e quella del gruppo Insieme
per Rogeno che poi è confluito nel gruppo Impegno Comune,
riguardo la palestra di viale Piave.
Purtroppo non tutte le pagine di informazione locale sono libere
ed aperte a tutti come quelle de “La Goccia Briantea”
e qualche anno fa la nostra posizione, agli atti dei Consigli
Comunali, è finita in archivio senza poter essere conosciuta
dai cittadini.
Dell’attuale palestra di viale Piave, quando c’erano
solo le lire, sono stati via via elaborati 3 progetti; un primo
progetto, per un importo di lire duemiliardi e seicentomilioni,
approvato anche col mio voto favorevole, è stato poi modificato
dall’amministrazione comunale dopo aver sentito i gruppi
e le associazioni del paese. Si è giunti così ad
un secondo progetto di tremiliardi approvato dal Consiglio Comunale
del 31.1.2000 anche col mio voto favorevole. Senonchè,
nel Consiglio Comunale del 13.4.2001 a cambiare idea è
l’Amministrazione della Sinistra Unita la quale ha presentato
un terzo progetto che ha portato il costo della palestra di viale
Piave a cinque miliardi e duecento milioni, il doppio rispetto
al progetto iniziale. Il tutto, a differenza di quanto fatto in
precedenza, senza consultare i gruppi e le associazioni del paese.
Su questo progetto io, assieme al gruppo Insieme per Rogeno, ho
manifestato la mia contrarietà ritenendolo eccessivo rispetto
alle esigenze del paese sia per i costi di realizzazione che avrebbero
costretto il nostro comune ad indebitarsi fortemente sia per i
costi di gestione che si sarebbero dovuti sostenere poi per il
suo funzionamento. Ci siamo astenuti nella votazione solo perché
il Sindaco Rocco Pugliese aveva ventilato la possibilità
di ricevere un finanziamento a fondo perso dalla Regione, finanziamento
che però non è arrivato e quindi tutto il costo
della palestra è ricaduto sulle spalle del Comune di Rogeno
con effetti importanti sul bilancio. Oltre all’aumento dell’addizionale
irpef fino al massimo livello consentito dalla legge (siamo tra
i pochi comuni in Italia a vantare questo record) dal 2005 l’Amministrazione
della Sinistra Unita ha aumentato l’aliquota ICI per tutti
gli immobili non adibiti all’abitazione principale, inoltre,
da quando sono iniziati i lavori per la palestra, nessun’altra
opera pubblica è stata realizzata. Purtroppo la palestra,
che ci costerà a regime € 195.550,00 ovvero 379 milioni
delle vecchie lire all’anno, secondo il piano economico
finanziario approvato dall’Amministrazione Comunale, sta
assorbendo ed assorbirà per molti anni la gran parte delle
risorse disponibili.
E i centri storici? La viabilità ?(si veda quanto elaborato
dal gruppo Impegno Comune capace non solo di risposte fatue ma
di proposte concrete e realizzabili) I parcheggi? Le barriere
architettoniche? Le piste ciclopedonali? Gli anziani? I servizi
sociali? Come troveremo in anni di ristrettezza le risorse economiche
per uno sviluppo armonico del paese?
Per questo fin dal 2001 (e non quando sono iniziati i lavori come
dice Lei) abbiamo suggerito di tornare al progetto da tremiliardi
ma non siamo stati ascoltati, per questo, coerentemente con quanto
espresso in precedenza, 3 anni dopo abbiamo sposato la soluzione
di riqualificare la tensostruttura di Casletto, soluzione che
avrebbe permesso di avere comunque la palestra che serviva al
nostro paese ma con notevoli risparmi nella costruzione dell’opera
e con l’azzeramento delle spese di gestione, lasciando la
possibilità di realizzare altre opere a vantaggio dei cittadini.
Spero di averLe risposto esaurientemente. Se lo ritiene, mi rendo
disponibile ad approfondire ancor meglio gli argomenti trattati
esaminando la documentazione prodotta dall’amministrazione
in questi anni. Purtroppo, nell’osservanza delle leggi democratiche,
il ruolo della minoranza può essere solo propositivo, di
stimolo e di controllo; per questo formula solo ipotesi e non
può far altro che parlare al condizionale. La invito quindi
a liberarsi dai condizionamenti ideologici e a rivolgere la Sua
attenzione su chi effettivamente amministra Rogeno. Chieda loro
come mai hanno cambiato idea revocando il progetto da tremiliardi
approvato dai gruppi e dalle associazioni del paese, per passare
ad un progetto da cinquemiliardi e duecentomilioni! Chieda loro
quanto sono costati tutti questi progetti compreso quello degli
anni ottanta rimasto sulla carta! Lei si definisce una rogenese
che ha il coraggio di dire ciò che pensa ed io la stimo
per questo: quando avrà ricevuto queste risposte saremo
lieti di conoscere il suo pensiero. Forse, vivendo più
da vicino e non per sentito dire le vicende amministrative del
nostro comune, cambierà idea sul n. 52.
La saluto cordialmente.
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