I
tre Pensieri
Marzo 2007

La compagnia teatrale “I Tre Pensieri”
conclude con il primo laboratorio teatrale organizzato, (Il gesto
e la parola) ringrazia l’esimio docente Enrico De Meo dell’Associazione
Albero Blu di Lecco e si congratula con lui per l’impegno
prestato, nel ringraziare i ragazzi partecipanti: da loro voce
per esprimere le loro sensazioni provate.
E’ difficile raccontare anche solo definire l’esperienza
del laboratorio di recitazione e linguaggio del corpo, organizzato:
dall’Associazione teatrale “I Tre Pensieri”…ma
noi ci proviamo. L’impatto è stato volutamente imbarazzante,
Enrico: per gli amici “Chicco”, insegnante di infinita
pazienza e di inestimabile bravura, mirava proprio a questo, per
due finalità ben precise: staccare totalmente noi stessi
dalla vita quotidiana e soprattutto dalle maschere emotive che
ci impone ogni giorno, insegnandoci che la recitazione nasce essenzialmente
dal rapporto con gli altri e dall’affiatamento con il gruppo.
Questa straordinaria esperienza ci ha fatto comprendere, infatti,
come l’arte della rappresentazione sia tutto tranne che
una versione egoistica di ciò che vorremmo o potremmo essere.
L’attore non è il fulcro dello spettacolo, la buona
riuscita della rappresentazione non di pende solo dalla bravura
del singolo, se il gruppo non è coeso e spinto da spirito
collaborativo, la rappresentazione potrà al limite raggiungere
gli estremi della parodia. Estremamente stimolanti si sono rivelati
gli esercizi eseguiti che hai profani possono sembrare quasi assurdi
e senza senso, attraverso i quali ci siamo liberati dall’immagine
che abbiamo di noi stessi. Ci è sembrato infatti che la
miglior forma di rappresentazione del ruolo dell’attore
possa essere un foglio bianco, immacolato, sul quale noi stessi
possiamo immaginare, scrivere e ritagliare. Abbiano leggo lo stupore
nella sguardo di qualche nostro compagno, nel comprendere ciò
che una persona è capace di esprimere liberamente dalle
costrizioni imposte dai nostri ruoli giornalieri.
Importante è stato inoltre quello che Chicco è riuscito
a dimostrarci in relazione al linguaggio del corpo: la vera rappresentazione
di un’emozione, sia essa di rabbia o di gioia, passa essenzialmente
attraverso le nostre mani, braccia, gambe, non solo dal viso o
dal tono della voce. Ci siamo accorti soprattutto come poco, a
volte, si conosce il proprio corpo, di come poco, lo si utilizza
e di come una corretta consapevolezza della propria fisicità,
possa far sentire la persona completa e meno timida nell’approcciarsi
all’altro. Come tutte le cose belle, queste cinque lezioni
sono volate, e, nonostante la quantità, e soprattutto la
qualità, delle nozioni imparate, ci sentiamo come a metà
dell’opera; un’opera che speriamo di riprendere al
più presto con un maestro di recitazione e di vita che
è Chicco. Un grazie di cuore all’Associazione teatrale
“I Tre Pensieri” e al maestro Enrico De Meo.
I ragazzi del laboratorio teatrale.
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