45
motivi per... amare l’America
Marzo 2008

1
Lo spazio. Niente claustrofobia, nemmeno negli ascensori.
2
La bandiera. Magari la usano per farci il cappottino al cane,
ma le vogliono bene
3
La prevedibilità. Se esiste una soluzione semplice, gli
americani scelgono quella.
4
Gli errori. Sbagliare non vuol dire fallire, in America. Vuol
dire averci provato.
5
Le facce. Difficile sentirsi diverso, perchè di uguale
non c’è (quasi) nessuno.
6
La carta di credito. Una soluzione semplice per un mondo complicato
(basta averla).
7
I gadget. Piccoli grandi oggetti di cui gli americani non riescono
a fare a meno (noi nemmeno, dopo un paio d’anni).
8
Gli autonoleggi. Dieci minuti e siamo al volante.
9
Distributori, bagni pubblici, motel, interruttori: sono dove servono.
E funzionano.
10
Le strade. Sembra di essere in America (ma perchè parcheggiano
nei “driveways” e guidano nei “parkways”?).
11
La lingua. Chi scrive “2nite” invece di “tonight”
di sicuro ha in mente qualcosa.
12
Le celebrità di Hollywood. Sono i reali d’America.
Il vantaggio è che ogni tanto li cambiano.
13
I parchi-divertimento. Sembra incredibile, ma ci si diverte.
14
Gli ottovolanti. Sono più di otto, e quasi si vola davvero.
15
Il succo d’arancia. Talvolta sa addirittura d’arancia.
16
L’umorismo. Quando lo capiscono, gli americani si divertono.
Quando non lo capiscono, ci divertiamo noi.
17
La correttezza politica (political correctness). Una buona intenzione
diventatata una leggera assurdità. Con questa, vi divertite
di sicuro.
18
Le autoradio. Non sono computer spaziali come in Italia.
19
I poliziotti. Ci sono e si fanno notare. Talvolta sembrano aver
visto troppi telefilm, ma glielo si perdona.
20
Il nome proprio. Lo dite una volta, e un americano lo ricorda
per sempre (mentre voi dimenticate il suo).
21
La salsa barbeque (BBQ Sauce). Un profumo inebriante per un’esperienza
importante.
22
I sobborghi (the suburbs). I tropici dell’antropologo dilettante
che si nasconde in ogni europeo.
23
Le mance. Provate a non lasciarle, e la vostra diventerà
una vacanza-avventura (oh yes).
24
Le bistecche. Capirete perché piacciono tanto a Tex Willer.
25
I ristoranti vietnamiti. Bella conseguenza di una brutta guerra.
26
I “Chocolate Chips Cookies” (biscotti con pezzetti
di cioccolato). Niente da aggiungere: assaggiateli.
27
I SUV (Sport Utility Vehicles). Potrebbero arrivare in Patagonia
per montagne e deserti, e invece sono parcheggiati tutti davanti
alle “malls”.
28
Gap, Banana Republic, Ann Taylor: fate gli ultimi acquisti, prima
che diventino italiani (leggi: belli, ma cari e sofisticati).
29
Brooks Brothers. Quaranta dollari per un’ottima camicia:
sembra onesto.
30
Il cotone. E’ un’altra cosa.
31
I saldi e gli sconti: le vere armi non convenzionali dell’America,
contro cui non c’è difesa.
32
Elvis, the King. Venticinque anni dopo, resta un bel tipo.
33
Bruce Springsteen: il più influente pensatore americano
esiste davvero.
34
I cimiteri: riposanti, e non solo per i residenti.
35
I “pancakes”. L’anima dolce del continente.
36
E-commerce: c’è perfino qualcosa da comprare. Esempio:
interessa il mio libro “Ciao, America!” (Doubleday/Broadway
Books)? Lo trovate su Amazon.com. Trenta per cento di sconto).
37
I dollari. Gli americani non si vergognano a parlarne (ho imparato
anch’io. Vedi sopra).
38
Le scritte al neon, i calmanti dell’ansietà nazionale.
39
I secchi della spazzatura. Grandi, efficienti. E li portano via.
40
Il basket in TV. Meglio se con pizza Domino e birretta gelata.
41
Birre. Sam Adams e Sierra Nevada, e andate sul sicuro.
42
Il ghiaccio. Utile per rinfrescare la fronte, fermare il sangue
dal naso, curare piccole botte. Basta non metterlo (in quantità
industriale) nella Coca-Cola.
43
Il “Drive Thru”. Quando devono ordinare il pasto davanti
a un citofono, gli italiani si fanno prendere da panico. Spassosissimo.
44
Il cappuccino. Ormai vale il nostro (basta non berlo dopo i pasti,
come fanno loro).
45
Linguini Primavera e Fettuccini Alfredo. Spiegate che in Italia
non esistono, e li hanno inventati gli americani. Diventerete
l’uomo/la donna più popolare della comitiva
‘rubato’ a Beppe Severgnini
|