Giornale della Brianza
"Un giornale scritto dai propri lettori ..."
Direttore: Giovanni Marcucci

  Sezioni  
 


PRIMA PAGINA
Politica
Cronaca
Sport
Economia
Curiosità
Associazioni
Approfondimenti
Tempo libero
Cultura e Arte
Ambiente

 
  La Goccia ...  
 
brianzolitudine
del direttore

che fa traboccare il vaso
comics
collegio 10
dal futuro
del lago di Pusiano

d'arte

dal web

da togliere
di evasione
di filosofia
di giustizia
di salute
di sapore
di sudore
di umorismo
di vino
d'oriente
iridata
sullo spartito
a quattro zampe



 
  Le altre pagine  
 
I links

Numeri utili
 
 
 

La Pulizia Etnica

Marzo 2008
di Dario Meschi

Gli attenti osservatori avranno notato come dalla caduta del governo sia iniziata una sorta di pulizia etnica nelle file del centrosinistra. Veltroni, uomo dalla lunga storia politica, esponente, fin dalla giovane età, del partito comunista, comparsa o protagonista, secondo i successivi periodi storici, delle sue evoluzioni, ex direttore del giornale di partito, un tempo convinto ideologo di una sinistra intransigente, di lotta e contrapposizione, ora espressione di un moderatismo a volte eccessivo, stonato e poco credibile, sta presentando un programma di destra in netta antitesi con quello, dallo stesso sottoscritto e sostenuto in precedenza, enunciato nell’ormai famoso “libro dei sogni” di Romano Prodi. Il re di Roma ha cancellato dalla scena politica l’ex premier Prodi, attuale presidente del suo partito, il Pd di cui quest’ultimo è ancora presidente. Le notizie dell’ex premier, di cui si sono perse le tracce, lo segnalano sportivamente impegnato sulle piste di sci di alcune famose località turistiche invernali, e con lui ha prontamente messo in naftalina il trio Bersani-Padoa Schioppa-Visco, evidentemente ritenuti scomodi per le politiche (rapine) fiscali intraprese, iniziando un’azione di trasformismo nel tentativo subdolo di confondere le acque e attrarre il consenso dei moderati. La campagna elettorale dei progressisti laico-cattolici è simile, per toni e contenuti, a quella finora proposta da Berlusconi, al punto che le differenze tra destra e sinistra appaiono, almeno in apparenza poche, e da far presagire un possibile “inciucio” post elettorale, che potrebbe portare ad un governo di larghe intese, ma di profonde diversità culturali, politiche, fiscali ed ideologiche. Basteranno l’abile maquillage e l’operazione di marketing a far dimenticare l’esperienza politica nefasta vissuta negli ultimi due anni? Se gli italiani frugheranno nelle loro tasche non potranno avere dubbi, e si renderanno conto di essere diventati ancor più poveri. Secondo le statistiche i connazionali si dividono in tre gruppi: il primo composto da quanti avrebbero migliorato il proprio reddito, il tenore di vita e quindi la loro ricchezza, il secondo, stagnante, che sostanzialmente tira a campare come in passato, ma senza significative prospettive di miglioramento, e il terzo, composto dai poveracci e dai diseredati che, dopo aver tirato la cinghia fino allo stremo, non hanno nessuna possibilità di provvedere con dignità al loro sostentamento, una quantità enorme di persone in stato di assoluta indigenza, in particolare anziani e disoccupati. L’esattezza dei dati statistici è sempre incerta, se non addirittura dubbia, com’è dimostrato dai risultati Istat che segnalano, in virtù di panieri alquanto incomprensibili ed estemporanei, aumenti del costo della vita contenuti, che contrastano nettamente con la realtà, basti pensare che tra i generi di largo consumo la pasta è aumentata in poco tempo del 14% e il pane del 12%, mentre la pressione fiscale che colpisce tutti, ricchi e poveri, ha indistintamente raggiunto il suo massimo storico a quota 43,3%, con picchi ancora maggiori se si considerano le gabelle imposte dalle amministrazioni locali. La situazione generale in cui versa il nostro Paese è grave, il malgoverno e gli scandali, come quello della gestione dei rifiuti in Campania, che ha portato al rinvio a giudizio di numerosi esponenti politici, tra cui il governatore Bassolino, richiedono un forte cambiamento, anche se tutti propongono le stesse miracolose soluzioni, ed è difficile comprendere le differenze sostanziali tra le proposte di una e dell’altra parte politica, se non esistesse la memoria storica a tracciare un solco netto tra i liberali e i progressisti. La politica ha perso di credibilità, e deve riscattarsi con un linguaggio comprensibile a tutti, e con fatti certi e non solo con le parole. Gli argomenti trattati sono sempre gli stessi, e le polemiche riguardano quasi tutti i protagonisti, anche se non mancano eccessi che meritano di essere segnalati. La scorsa settimana, per esempio, seguendo la trasmissione televisiva di RAI 2 Annozero, condotta da Michele Santoro, abbiamo assistito ai soliti minuetti, a dichiarazioni spesso gravi e roboanti, e siamo rimasti turbati dall’enunciazione di verità, presunte e incontrovertibili, come quelle esposte da Marco Travaglio. Il fustigatore, apprezzato per l’impegno e la capacità di analisi e di ricerca delle malefatte altrui, spesso eccede per partigianeria, al punto di prestarsi ad un gioco di parte meritevole di biasimo. Infatti, mentre il giornalista-scrittore narrava di Montanelli, come se fosse stato il suo pupillo, ignorando che quando il “toscanaccio” chiuse La voce portò con se alcuni giornalisti escludendolo, si affrontò il problema dell’opportunità di candidare gli inquisiti. L’elenco enunciato era lungo, comprendeva i soliti Previti e Berlusconi, ma non considerava, per evidente malafede, alcun esponente del centrosinistra, evitando abilmente di coinvolgere l’ospite Di Pietro, non rilevando nemmeno, in merito alla novità (non è un obbligo) di potersi candidare per un numero massimo di due mandati, servita a liquidare De Mita e altri ingombranti personaggi, ma non l’ex magistrato, che, se non incorriamo in errore, si candida per la quarta volta consecutiva, come del resto altri parlamentari di tutti gli schieramenti. Nulla di nuovo quindi, la politica come sempre si nutre di questi fatti, di polemiche, di denunce e omissioni, e, nonostante s’invochi la moralizzazione, ognuno persegue i propri scopi, diffamando gli altri, con eccessi che non si riscontrano in altri Paesi. L’ancièn regime non molla, e non vuole passare il testimone. Agli elettori il compito di segnare una svolta o una restaurazione: per quanto ci riguarda i dubbi li abbiamo già chiariti da un pezzo.

Dario Meschi

 
 
 
       

La Goccia Briantea è un periodico mensile di informazione, politica,
cultura, spettacolo, umorismo e associazionismo.
Il sito, ottimizzato per versioni di INTERNET Explorer e NETSCAPE superiori alla 4.0,
è gestito dall'Associazione "La Goccia" (Rogeno - LC)