BIOMONITORAGGIO
DELL’INQUINAMENTO A MERONE
marzo 2009
Comunicato stampa della Rete delle Donne della Brianza
BIOMONITORAGGIO DELL’INQUINAMENTO
A MERONE:
RINNOVIAMO L’INVITO AI SINDACI A CONTINUARE LE INDAGINI
Oltre 120 persone hanno partecipato il 6 marzo a Merone alla conferenza
“Biomonitoraggio dell’inquinamento intorno al cementificio
Holcim di Merone”, organizzata dall’associazione meronese
Rete Donne Brianza. Dopo lo studio del l’ottobre 2006 “Contaminazione
da Metalli nei Terreni intorno al cementificio Holcim di Merone”,
realizzato per conto dell’associazione dal dr. F. Valerio
dell’Istituto Nazionale per la Ricerca sul Cancro di Genova,
l’associazione ha presentato un secondo importante lavoro:
“Biomonitoraggio dell’inqui-namento atmosferico da
metalli pesanti mediante l’impiego di licheni trapiantati
nel comprensorio di Merone”, realizzato dal Prof. Sanità
di Toppi, del Dipartimento di Biologia Evolutiva e Funzionale
dell’Università degli Studi di Parma.
Lo studio è stato effettuato allo scopo di valutare l’impatto
inquinante del cementificio Holcim di Merone in termini di emissioni
di metalli pesanti in grado di depositarsi ed accumularsi negli
organismi viventi e utilizza i licheni, organismi che consentono
di monitorare l’accumulo di inquinanti negli esseri viventi.
Tra l’ottobre 2007 e il novembre 2008 sono stati monitorati
licheni trapiantati nei comuni di Merone e in 7 comuni limitrofi
(i dati completi dello studio sono disponibili sul sito dell’associazione).
I metalli presi in esame sono stati: Arsenico, Cromo, Cadmio,
Nichel, Piombo, Rame, Selenio, Tallio, Vanadio e Zinco.
Dalle analisi effettuate emerge che i licheni collocati a Merone
presentano valori di concentrazione più alti (Rame, Cromo,
Zinco) o molto più alti (Nichel, Piombo) rispetto ai siti
di riferimento.Ciò indica che la qualità dell’aria
del comprensorio di Merone è alquanto compromessa, soprattutto
sulla direttrice est-ovest rispetto ad Holcim. Inoltre, i grafici
di ricaduta indicano che allontanandosi da Holcim, la concentrazione
dei metalli nei licheni diminuisce gradualmente. Pertanto lo studio
richiama la necessità urgente di effettuare ulteriori e
più mirate indagini di monitoraggio dell’inquinamento
atmosferico nel comprensorio di Merone, per quanto concerne in
particolare i metallici tossici, prima di prendere atto tardivamente
della compromissione dello stato dell’ambiente, a quel punto
difficilmente reversibile, e di possibili patologie a diffusione
ricorrente nelle popolazioni residenti. Il lichene Xanthoria Parietina
Lo studio sul biomonitoraggio, come il precedente studio sui terreni,
ipotizza una relazione tra gli inquinanti
rinvenuti nell’ambiente e le emissioni di Holcim.
Tale ipotesi è ulteriormente avvalorata dai recenti Rapporti
Ambientali: quello sulla VAS del Comune di Merone, realizzato
con la consulenza del Politecnico di Milano, e quello del Parco
Regionale della Valle del Lambro. Questi due documenti sottolineano
in più punti l’enorme impatto inquinante della Holcim
di Merone rispetto ai comuni di una vasta area, che va da Erba
a Monza.
Lo studio del Politecnico afferma: “Il comune di Merone
si distingue per avere carichi emissivi elevati per quel che riguarda
il settore produttivo e la combustione dell’industria. La
causa principale è la presenza del cementificio Holcim,
di notevoli dimensioni, che provoca un aumento esponenziale delle
emissioni in atmosfera”.
Alla luce di questi dati l’associazione RINNOVA L’APPELLO
AI SINDACI ad effettuare PIU’ APPROFONDITI STUDI AMBIENTALI
INDIPENDENTI al fine di tutelare la salute delle popolazioni.
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