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La Primavera e i funghi

Marzo 2009

E’ risaputo che il periodo più proficuo per la raccolta dei funghi è quello tra la fine dell’estate e l’inizio dell’autunno quando le condizioni climatiche sono le più propizie; tuttavia anche in primavera, limitatamente ad alcune specie particolari, si possono senz’altro trovare ottimi funghi commestibili assieme ad altre specie più adatte allo studio dei micologi.
Considerando che la loro crescita è comunque molto influenzata dalla temperatura è bene procedere nella ricerca nei luoghi più riparati e meglio esposti al sole, specialmente in radure e prati di pianura e collina.
Fra i primi a comparire l’Hygrophorus marzuolus il cui nome già ci dice tutto della sua precocità; chiamato anche fungo dormiente si trova da febbraio a maggio, spesso semi-interrato o tra aghi e foglie secche, tra il muschio e anche tra la neve.
Quando ad aprile le temperature si fanno più miti fanno la loro comparsa le Morchelle chiamate comunemente spugnole di cui si conoscono più varietà; particolarmente ricercate per la loro prelibatezza hanno il loro habitat nei prati ai margini di strade, tra i boschi di latifoglie, soprattutto sotto i frassini; opportuno ricordare agli appassionati dal guardarsi dal raccogliere i funghi del genere Gyromitra, funghi similari anche se non uguali, ma con gradi crescenti di tossicità fino ad essere anche mortali se consumati crudi.
Da aprile a giugno, alla base di piante tagliate e specialmente su tronchi marcescenti di pioppo, olmo, sambuco fa la sua comparsa il piopparello o pioppino (Agrocybe aegerita) fungo di pianura, inconfondibile, molto ricercato, di sicura ed ottima commestibilità.
Formante semicerchi e cerchi, prima nei prati di pianura e di bassa collina poi anche in montagna, abbondanti fino all’autunno, spuntano le gambesecche (Marasmius oreades), molto ricercate e consumate anche essiccate; tenere ben presente che la specie commestibile ha sempre lamelle spaziate e gambo vellutato.
In maggio nei luoghi erbosi e concimati, nei giardini, al bordo delle carraie, a gruppi, fa la sua comparsa l’eccellente Coprinus comatus, da molti considerato “la migliore specie edule”; l’esiguità della carne sconsiglia una cottura prolungata; si presta ad essere fritto o consumato crudo, comunque utilizzando solo esemplari giovani, con lamelle ancora perfettamente bianche.
Anche nei boschi incominciano ad affacciarsi le prime russule di cui la colombina verde (Russula virescens) rappresenta l’eccellenza, i primi laricini (Suillus grevillei) e pinarelli (Suillus granulatus) ed i galletti o finferli (Cantharellus cibarius).
Con l’approssimarsi di giugno fa le sue prime apparizioni il re incostrastato del bosco, il porcino, nelle sue versioni di Boletus edulis, aereus, pinicola e reticulatus imperterrito proseguirà la sua crescita per tutta l’estate e buona parte dell’autunno.
Altri incontri primaverili possibili sono la tignosa di primavera (Amanita verna) tra i funghi più velenosi in assoluto (classificato mortale) ed il falso chiodino (Hypholoma fasciculare) comunque tossico. Non ci si stancherà mai di raccomandare la massima cautela nel raccogliere quelle specie che hanno la possibilità di essere scambiate con varietà tossiche o peggio.

Buona passaggiata, col cestino sottobraccio e soprattutto…… rispetto per la natura.

Beppe Frigerio

 
 
 
       

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