COS’È
L’ AREA DEL MAIS
Novembre 2006
di Giovanni Liga
L’area detta “Maìs”
coincide con un’appendice del territorio di Bosisio Parini
incuneata entro il territorio di Molteno. Si tratta di un’area
pressoché pianeggiante, che sale leggermente verso nord,
attualmente occupata da prati e seminativi inframmezzati da appezzamenti
boscati e filari. L’area, perimetrata come nell’immagine,
ha una superficie lorda di circa 41 Ha. L’area confina a
sud con il corso della Bevera, la cui fascia fluviale si estende
in sponda destra per una profondità variabile da 250 a
350 m circa. A seguito dei previsti interventi di sistemazione
idraulica del
Torrente Gandaloglio, la profondità della fascia inondabile
arretrerà di circa 100 m. A nord e a sud l’area si
sovrappone ai corridoi ecologici indicati dal PTCP, sia pure con
un segno di primissima approssimazione.Inoltre, l’intera
area è soggetta al vincolo ex art. 136 del Codice dei Beni
Culturali che comprende tutto il territorio di Bosisio. Questi
vincolo assorbe quelli relativi ai corsi d’acqua e ai boschi,
di cui all’art. 142 del Codice. Il vincolo idraulico attuale
e il mantenimento del bosco nella parte settentrionale dell’area
comportano la sottrazione di circa 16 Ha, che potranno ridursi
a 10~12 a seguito delle previste sistemazioni del Gandaloglio.
Restano quindi da 25 a 30 Ha di spazio utilizzabile. È
tuttavia evidente che l’edificazione non potrà neanche
lontanamente avvicinarsi agli indici adottati nelle aree contigue
del comune di Molteno, sia per ragioni di qualità dell’insediamento,
sia per consentire che non vada interamente perduta la funzione
di connessione ecologica tra i due corridoi del PTCP. In ogni
caso, è evidente che la trasformazione di quest’area
dallo stato attuale in area produttiva comporterebbe un certo
costo ambientale, stante il ruolo ecologico relativamente importante
svolto dall’area, dovuto principalmente alle due ragioni
già ricordate: la relativa complessità del paesaggio
agrario e la collocazione a cavallo dei due corridoi ecologici
individuati dal PTCP.
Giovanni Liga
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