FERROVIE
NORD MILANO:
ADESSO CI VUOLE RISPETTO
Novembre 2006
di Ilaria Fusi
Il 6 novembre 2006, LeNord e FerrovieNord
hanno incontrato associazioni dei consumatori e dei pendolari.
All’ordine del giorno i seguenti punti: analisi dell’andamento
del servizio ferroviario; provvedimenti straordinari presi per
il prossimo inverno; stato di avanzamento dei lavori in corso.
Inizio dalla (mia) conclusione: le cose non vanno e per prima
cosa occorre dire basta, basta alle mistificazioni. Non cadiamo
negli equivoci, non facciamoci intrappolare: non è una
lotta di classe, non è una guerra fra poveri. Non esistono
pendolari contro macchinisti, non ci sono utenti contro capotreni,
non siamo di fronte a cittadini contro istituzioni. Ci sono solo
persone che, mi si passi la metafora, si trovano sulla stessa
barca, anzi treno. La responsabilità è politica,
ma non appartiene a questo o quel partito, a questo o quel colore.
È molto di più: è incidere così a
fondo nella vita delle persone tanto che il pensiero di come arrivare
e di come tornare diventa il fulcro di ogni giornata.È
molto di più, perché il tempo rubato – senza
una ragione accettabile – è vita rubata. Un’azienda
in difficoltà può domandare la solidarietà,
in questo caso, dei propri utenti. Ma è legittimo chiedere
comprensione solo se si è stati onesti, ma non se per anni
si è fatto finta che il problema non esistesse, non quando
si sono tappezzate le stazioni con cartelloni pubblicitari che
recitavano “un treno sotto caso tua”, mentre invece
si restava bloccati in mezzo ai campi senza sapere del proprio
destino. Non va perché il buon senso rende inaccettabile
l’idea che ancora, nel 2006 il maltempo, tenuto conto del
paese in cui viviamo, possa essere causa di disagio; che non si
riesca a sapere e quindi a comunicare ai passeggeri in tempi ragionevoli
la causa di un guasto e non so davvero come continuare perché
questo discorso possa avere un senso. Signori, oggi è difficile
credere che discendiamo da Cesare, quel Cesare che in dieci giorni
costruì un ponte di legno sul fiume Reno, lo attraversò
insieme al suo esercito ed ebbe ragione della Germania (De Bello
Gallico, libro IV, XVIII). Le “scuse” per i disagi
del prossimo inverno le accetto, ma adesso ci vuole rispetto.E
voi, che cosa ne pensate?
Ilaria Fusi
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