Il
rogenese Cristiano Mambretti si piazza 427° su 40.000
Risultati ed emozioni dalla MARATONA DI NEW
YORK
Novembre 2007
di Ornella Ponzoni

Una buona preparazione e tanta forza di
volontà, questi gli ingredienti per portare a temine la
maratona di New York. È quanto ha dichiarato Cristiano
Mambretti al suo ritorno a Rogeno dopo la bella avventura oltre
oceano vissuta con papà Oreste. “È stata un’esperienza
indimenticabile visitare la città: alti grattacieli, lunghi
ponti e mille luci che la illuminano di notte. Ma nulla è
paragonabile all’emozione unica che mi ha dato la gara.
È stata dura come mi immaginavo ma sono riuscito a portarla
a termine in meno di tre ore, come nelle mie aspettative. Al mio
arrivo al traguardo il cronometro riportava un tempo di 2 ore
54’ e 32”, da cui però devo sottrarre oltre
un minuto per ottenere il mio real time: 2 ore 53’ e 05”.”
Dobbiamo infatti ricordare che ogni atleta aveva con sé
un chip elettronico per cronometrare il tempo effettivo impiegato
dalla linea di partenza a quella di arrivo, senza possibilità
di errore o inganno, rilevando anche tempi intermedi. “Quello
che invece mi ha realmente stupito è il fatto di essermi
classificato al 427° posto assoluto in una competizione che
contava quasi 40.000 partecipanti.” Sul gradino più
alto del podio è salito il kenyota Martin Lel, che ha percorso
i 42,195 chilometri in sole 2 ore 09’ e 04”. Medaglia
d’argento ad un atleta del Marocco e di bronzo ad uno del
Sud Africa. Al quarto posto l’italiano Stefano Baldini,
campione olimpico della disciplina ad Atene 2004.
“Durante tutta la gara mi ha accompagnato il tifo caloroso
della gente che, dalla partenza sul ponte di Verrazzano fino all’arrivo
in Central Park, ha sempre sostenuto applaudendo il passaggio
di tutti i corridori. Molti inoltre, riconoscendo la scritta Italia
sulla mia divisa, mi hanno urlato frasi incoraggianti come “Viva
Italia”, “go go Italia”… o frasi più
simpatiche come “ viva gli spaghetti”! Ai bordi della
strade ho sentito anche gruppi che con canto e musica rendevano
ancora più speciale la corsa di noi atleti. Per la città
infatti è stato un grande momento di festa: sin dai giorni
precedenti nella Grande Mela si respirava un’atmosfera di
gioia ed attesa per un grande evento, che ha visto uniti atleti
professionisti e non, cittadini newyorchesi e turisti da ogni
parte del mondo”.
Ornella Ponzoni
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