Tino
Stefanoni
Novembre 2007

Tino Stefanoni, nato a Lecco nel 1937, ha
studiato al Liceo artistico Beato Angelico e alla facoltà
di Architettura del Politecnico di Milano. Da più di trentacinque
anni è presente nel mondo internazionale dell’arte.
Il lavoro di Tino Stefanoni, pur non appartenendo in senso stretto
a quello dell’arte concettuale, di fatto si è sempre
sviluppato nella stessa area di ricerca. Ha sempre guardato al
mondo delle cose e degli oggetti del quotidiano, proponendoli
nella loro più disarmante ovvietà, come tavole di
un abbecedario visivo o pagine di un libretto d’istruzioni
dove le immagini sostituiscono le parole.
A differenza del mondo animale e del mondo
vegetale, il mondo delle cose resta l’unico segno tangibile
dell’esistenza dell’uomo e l’unico spazio dove
si possono creare l’arte e la bellezza, che non sono l’arte
e la bellezza della natura. E’ evidente, nella ricerca,
l’interesse a voler presentare le cose più che a
volerle rappresentare e, al tempo stesso, a rivestirle di sottile
ironia e magia tratte da un’operazione asettica come in
un sogno lucido, per intenderci, che può far convivere
elementarità e mistero, due elementi che per loro natura
non sono affatto prossimi ma vicini per contrappunto. Anche nei
dipinti di oggi, dove i canoni della pittura classica (nel senso
stretto del termine) sono volutamente esasperati a favore di una
didattica del pittorico (luce chiaroscuro disegno colore), si
rivela sempre il mondo delle cose che, pur restando il momento
risolvente del suo lavoro, si carica naturalmente di significati
metafisici. L’incantato disincanto – La pittura come
oggetto – Lo stato dei fatti – L’ironia oggettiva
– L’illusione svelata – Amori platonici –
sono alcuni significativi titoli di testi scritti sulla sua opera.
Il finto incantamento, dunque, della sua pittura apparentemente
classica, traveste il momento lirico-concettuale del suo lavoro
tutto rigorosamente razionale e, per assurdo, <<sentimentalmente
razionale>>, al punto da voler sottolineare che la pittura
è null’altro che un oggetto per la mente come la
sedia, il tavolo o il letto sono oggetti per il corpo. |