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MOIANA : FESTA DI S. FRANCESCO

Ottobre 2006
di  Antonio Molteni

Quest’anno la Festa di San Francesco, con l’esposizione “Attraverso i cortili di Moiana: vita di paese”, è giunta alla XVI edizione e ha presentato due belle novità: si è sviluppata su due domeniche (1 e 8 ottobre) e per la prima volta si è inserita nella manifestazione “Percorsi in Brianza”, nata dalla collaborazione di numerosi comuni brianzoli mossi dal desiderio di valorizzare e far conoscere a tutti il patrimonio artistico culturale del proprio territorio. L’indicazione “Brianza antica” evidenzia una chiara continuità con la ricerca sviluppata lo scorso anno: si è rimasti, infatti, nello stesso ambito, la pieve di Incino, con un tema ampio e stimolante: la presenza e l’azione dei due grandi arcivescovi di Milano, Carlo e Federico Borromeo, nelle nostre parrocchie. La loro fu una presenza importante, soprattutto quella di San Carlo, che si è adoperato in tutti i modi per realizzare nella diocesi ambrosiana la riforma spirituale e morale, auspicata dal Concilio di Trento, di cui fece osservare con grande fermezza le disposizioni. Il primo argomento affrontato è stato, dunque, “San Carlo e la pieve di Incino”. Abbiamo voluto verificare se e come la memoria del santo cardinale e del suo passaggio nella pieve di Incino si sia conservata fino a noi. La risposta è stata raccolta nella sezione della mostra “L’iconografia di San Carlo nella pieve di Incino”: non c’è chiesa o sacrestia che non conservi una sua immagine. Ma i segni della sua azione, così precisa e incisiva, sono risultati evidenti soprattutto nelle “chiese parrocchiali”, negli “altari” e nei “pulpiti” della pieve, che spesso conservano ancora l’impronta da lui data: ecco, così, altri tre momenti dell’esposizione dislocata sotto i vari portici della frazione. L’attività di Federico Borromeo, invece, ha consentito di esaminare “l’antica pieve di Incino attraverso le «carte» dell’Aragonio”, un pittore al servizio del cardinale, che lo seguiva durante le visite pastorali e che ha lasciato un’interessante rappresentazione del territorio. Da ultimo è stato sviluppato il tema “Culto e partecipazione popolare: la «processione» nella prima metà del XX secolo”. Attraverso gli arredi, gli stendardi, le suppellettili sacre, le divise delle varie confraternite, le medaglie, ma anche quadri e fotografie è stata fatta rivivere una delle manifestazioni più popolari del sentimento religioso, la processione: attraversando tutto il paese, essa fondeva in un tutt’uno espressioni di fede e forme di folclore. La straordinaria partecipazione in tutte due le domeniche ha dimostrato quanto la gente abbia apprezzato il lavoro svolto, sia nel campo della ricostruzione storica che in quello della riproduzione fotografica, come ogni anno affidato alla cura di Daniele Mornati. Piacevoli le animazioni della Compagnia Teatrale “Il Ponte” in piazza Tre Martiri e soprattutto la rappresentazione “Nella casa dei sogni” della famiglia Scarpone di Varese, che ha raccolto un numerosissimo pubblico di bambini con le loro famiglie.
Antonio Molteni

 
 
 
       

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