Enrichetta
ora riposa in pace
di Roberto Molteni
Ottobre 2007
A
più di 5 mesi dal suo assassinio, sabato 13 ottobre si
sono svolti nella chiesa parrocchiale di Rogeno i funerali di
Angelina Enrica Panzeri, meglio conosciuta come la signora Enrichetta.
La chiesa era gremita come se gli abitanti di Rogeno volessero
stringersi ancora una volta attorno a Lei, manifestando così
la loro vicinanza.
“E’ come se una ferita non richiusa riprendesse a
sanguinare” ha affermato il parroco D. Antonio Fazzini nell’omelia
“qui noi oggi riviviamo lo sgomento, risentiamo l’angoscia
di quei giorni e ritroviamo intatte e senza risposta tante domande.Però
oggi possiamo anche dire finalmente: finalmente le spoglie della
nostra Enrichetta sono tornate qui nel suo paese, nella sua chiesa,
finalmente possiamo dirle il nostro affetto stringendoci a Lei
in un abbraccio corale. Oggi qui possiamo e dobbiamo ritrovare
la certezza di quella vita che continua e che nessuna mano assassina
può soffocare o spegnere, la certezza di quella vita che
Gesù risorto ha innestato in noi e che ora Enrichetta può
sperimentare in tutta la sua presenza e bellezza ... Abbiamo tanto
atteso e sperato in questi mesi che finalmente ci venisse detto
: è stato arrestato l’assassino. Non è avvenuto
o non è ancora avvenuto e noi vogliamo sperare e chiedere
che questo avvenga e presto. E’ importante che si possa
continuare a credere nella giustizia ed in una giustizia operosa
e solerte. Ma se talvolta la giustizia umana non riesce a vincere
noi dobbiamo credere che c’è un Dio giusto che chiede
conto del sangue versato. Ed è a questo Dio, alla sua giustizia
e insieme alla sua misericordia che noi ci affidiamo ... La Parola
di Dio ci ha parlato di un seme che, caduto in terra, muore e
porta molto frutto. Noi vogliamo chiedere al Signore che questa
morte, sia pure nella sua bruttezza sconvolgente, sia un seme
prezioso per noi, per la nostra comunità, perché
in questo evento così doloroso trovi ragioni e forza di
speranza, ragioni e forza per sentirsi più unita, più
concorde, più solidale e fraterna. Ora per Enrichetta non
c’è più nè lutto, né lamento,
né affanno perché le cose di prima sono passate!
E noi le vogliamo chiedere che continui ad essere qui a pregare
con noi e a pregare per noi ritrovando il suo posto qui, su queste
panche, dove con tanta gioia ritornava come alla sua casa.”
Dopo aver ascoltato le note dell’Ave Maria di Schubert,
come da Lei richiesto quando era in vita, il corteo funebre si
è avviato al cimitero di Costa Masnaga dove la salma ha
trovato sepoltura.
Molteni Roberto
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