Imprenditore
e chef. Due attività che lo rendono unico.
Alberto Magatti tra meccanica e nouvelle
cusine
Ottobre 2008

Albetto Magatti, 44 anni, nato sotto il segno della vergine appassionato
di subacquea da anni è istruttore. Una passione che condivide
con quella culinaria, col sogno di diventare chef, nel suo curriculum
annovera la partecipazione alla trasmissione satellitare <<Gambero
rosso>>. Imprenditore di professione, titolare della Cmml
di Mandello, azienda meccanica di precisione, è stato tra
i fondatori e per sette anni presidente del consorzio Lariano
il gruppo d’acquisto che comprende una novantina di aziende
nel triangolo lariano. Oggi in un momento nero che tra crolli
in borsa, denaro che vale sempre di meno e la recessione che rischia
di avanzare, Magatti da buon imprenditore formule magiche non
ne ha, lo differenziano una notevole perspicacia e la volontà
di proseguire, di sperare in un futuro roseo, nonostante tutto.
Nonostante le commesse che tardano ad arrivare e il ristagno che
pare farsi sentire pure a Mandello, e da lì nel lecchese,
zona finora considerata un paradiso, o almeno un’oasi.
Cosa sta succedendo nel nostro territorio?
Da anni la vera crisi non si era ancora fatta sentire, c’era
qualche sentore, sarebbe sbagliato nasconderlo però andavamo
avanti al meglio. In questi ultimi due mesi qualcosa si è
rotto anche da noi e ora stiamo cercando di recuperare i cocci
per incollarli al meglio. Da un lato c’è stata una
super produzione, Cina in primis, che ha saturato il mercato,
dall’altro l’onda emotiva che i mercati finanziari
stanno gettando sulla produzione.
Insomma c’è poco di cui stare allegri?
Innovazione e versatilità, e soprattutto voglia di mettersi
in gioco. Saper fare impresa oggi, vuol dire ampliare i propri
orizzonti, e ancor di più aggregarsi facendo consorzi e
gruppi d’acquisto per contare di più e aver maggior
peso. In poche parole l’unione continua a fare la forza.

Si spieghi meglio?
Lo scambio di commesse, passando sopra al luogo comune che insieme
non si può lavorare, che comunque chi aiuti prima o poi
ti frega e ti ruba il cliente, e non aver paura di mostrare le
proprie debolezze. Certo bisogna essere lungimiranti e avere una
buona dose di umiltà.
E con la borsa come la mettiamo?
E’ un marasma, guardi che non è così facile
come vorrebbero farci intendere. Che solo una piccola parte degli
italiani capisce i termini e riesce ad avere un quadro realistico.
Il nostro territorio è un fiorire di piccole e medie imprese,
con imprenditori caparbi e con tanto orgoglio, i quali sanno essere
tenaci, ma bisogna dire che una tale crisi a livello globale,
nel vero senso della parola, non si era mai vista.
Chi ha più problemi?
Annaspano soprattutto i trasformatori o terzisti che si vogliano
definire, dipendono tutti dalle medie e grandi aziende, che per
mancanza totale di fiducia, segnano il passo, conseguentemente
frenando anche le piccole aziende di loro supporto.
Ma non solo.
C’è pure il credito che ci sta facendo impazzire:
il sistema bancario non ci aiuta. Tanto meno in periodi come questo,
dove difficilmente vediamo aziende camminare con le proprie gambe
sotto il profilo della liquidità monetaria. Servirebbero
aiuti concreti da parte dei governi e delle banche. Senza finanziamenti
agevolati il motore produttivo lombardo difficilmente riuscirà
a rimettersi in corsa.
E i giovani?
Ormai tutti vogliono fare il liceo e l’università,
vogliono diventare dottori o avvocati. Dobbiamo spiegargli cos’è
una realtà produttiva e portarli nelle aziende facendogli
vedere la realtà, a volte ci si sporca le mani, ma le soddisfazioni
alla fine sono tante.
A parole è facile, però poi non è così
semplice fare aprite le porte delle aziende?
E’ vero, spesso è colpa nostra. Colpa di chi pensa
che un incontro con i ragazzi sia una perdita di tempo. E’
sbagliatissimo i giovani sono il nostro futuro e dobbiamo incoraggiarli,
dobbiamo presentargli la fabbrica nella sua complessità.
La collaborazione tra aziende potrebbe essere una carta vincente?
Fare aggregazione, non avere paura di scoprirsi e di raccontare
le difficoltà che si hanno in questo momento, ma che potrebbero
esserci anche in futuro. Un tempo ogni ditta cercava di non far
trasparire nulla di nulla per paura che il vicino la copiasse,
o che sapesse i suoi interessi. Oggi la formula del gruppo d’acquisto
e dell’aggregazione può aiutare, si acquista insieme,
ci si presenta alle banche uniti e si ottengono agevolazioni.
Come la mettiamo con la sua passione segreta…
Diciamo che non è neppure poi così segreta. Preparare
da mangiare è una grande soddisfazione, ancor più
quando gli ospiti vuotano il piatto e magari chiedono il bis,
lì capisci di aver fatto qualcosa di buono. Accanto alla
cucina della tradizione ho alcune ricette nuove che stanno raccogliendo
parecchio successo. Al <<Gambero Rosso>> ho avuto
modo di fare un’esperienza di rilievo che mi è servita,
cucinare in tivù non è così semplice..
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