Quando
far deragliare i treni diventa un gioco
Ottobre 2008
Di Enrico Viganò

“Giocare” a deragliare i treni.
Sembra essere questo il nuovo “passatempo” di alcuni
adolescenti, che non sanno come impegnare il loro tempo libero.
Due giovani studenti liceali di 15 anni (uno residente a Ponte
Lambro e l’altro a Crevenna di Erba) hanno confessato di
essere gli autori del deragliamento del treno delle FNM partito
da Asso alle 17,30 di domenica pomeriggio 12 ottobre e diretto
a Milano.
Ecco i fatti. Il TAF delle Nord, dopo la fermata di Caslino d’Erba
imbocca la galleria in direzione di Ponte Lambro, quando il macchinista,
notando sulle rotaie la presenza di griglie metalliche, aziona
i freni di emergenza. Una griglia è spezzata e superata,
mentre una seconda si attorciglia attorno alla ruota del locomotore.
Il treno deraglia e finisce sulla massicciata. La prontezza del
conducente e la bassa velocità del convoglio evitano quella
che poteva essere una strage.
Le indagini della Polizia Ferroviaria di Milano e di Como si indirizzano
subito su un gruppo di teppisti del paese che già in passato
si erano resi protagonisti di simili atti vandalici. Alla fine
due quindicenni, i cui nomi a causa della minore età non
sono stati rivelati, dopo le prime reticenze confessano. I due
raccontano di aver aspettato il passaggio del treno delle 17,10
diretto ad Asso, di aver posizionato due grate e delle canaline
in cemento sui binari e con mezzi propri di aver raggiunto la
stazione di Caslino d’Erba. Qui, dopo aver spostato una
telecamera interna per evitare di essere ripresi, salgono sul
treno del 17,40 diretto a Milano, lo stesso che poi avrebbe deragliato.
E questo non solo per sviare eventuali indagini, ma “per
vedere che effetto fa” il botto di un locomotore contro
delle griglie.
Gli autori dell’atto vandalico sono accusati di un reato
molto grave: attentato alla sicurezza ferroviaria e rischiano
pene molto severe.
Le forze politiche locali, provinciali e regionali hanno stigmatizzato
l’accaduto. In particolare il governatore della Regione
Lombardia, Roberto Formigoni ha affermato: “E’ vergognoso
che esistano persone che mettano a repentaglio la vita altrui
con i loro comportamenti irresponsabili. E’ un atto di inqualificabile
teppismo”.
Fino a qualche tempo fa il “divertimento” del sabato
sera e della domenica pomeriggio era di gettare i sassi dai cavalcavia.
Ora siamo passati al deragliamento dei treni. La ricerca di “sensazioni
nuove” continua ad attanagliare gli adolescenti dei nostri
giorni: “ Il disagio giovanile - afferma don Luca Melchioretto,
coadiutore di Ponte Lambro – esiste qui da noi come in tante
altre città. Per risolverlo occorre un lavoro educativo
unitario”.
Fatti come quelli di Ponte Lambro sono campanelli d’allarme
che ci richiamano a quello che il papa Benedetto XVI definisce:
“emergenza educativa”. Vediamo ragazzi storditi, che
vagano in cerca di qualcosa che non trovano, che non sanno riempire
le loro giornate con interessi e valori. Qualche sindaco, per
“aiutarli” a trovare questi valori, pensa alle “
notti bianche”, o alla “sagra del vino o della birra”:
feste che, poi, sappiamo come finiscono... E poi, magari, qualcuno
a dire (anche tra i politici e i preti…): “Ma insomma,
per uno spinello…! E chi non si è ubriacato una volta
in vita sua!”.
Sempre il papa nella lettera del gennaio scorso al clero di Roma,
scriveva: “Quando sono scosse le fondamenta e vengono a
mancare le certezze essenziali, il bisogno dei valori torna a
farsi sentire in modo impellente: così, in concreto, aumenta
oggi la domanda di un’educazione che sia davvero tale”.
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