Don
Angelo, novello sacerdote
Ottobre 2008
di Paola Sandionigi
ROGENO - Ha una carica di energia invidiabile.
Un ottimo trascinatore. Pronto a dare tutto per il bene degli
altri. La comunità religiosa di Casletto nei giorni scorsi
ha accolto con una grande e indimenticabile festa, padre Angelo
Zilioli, 36 anni, ordinato sacerdote nella congregazione Passionista.

Padre Zilioli nasce a Casletto il 27 febbraio,
proprio nel giorno in cui si onora il passionista San Gabriele
dell’Addolorata, da Pietro e Rosa Conti.
Passano gli anni, Angelo è un bambino come tanti altri,
preso dalla scuola, e dalla passione per il calcio. Sotto la guida
sapiente e vigile, a volte pure paziente, di don Antonio Castelli
riceve la prima formazione catechista e lì comincia ad
intravedersi la sua vocazione. Padre Zilioli partecipa per due
anni ai ritiri mensili dei preti diocesani per i chierichetti
a Erba, e entra nel convento passionista di Carpesino dove incontra
padre Marcello Finazzi. Un incontro che lascia un’impronta
marcata, tanto che il giovane decide di entrare in seminario.
<<Era il 13 settembre del 1983 quando accompagnato dai miei
genitori sono entrato nel seminario di Calcinate a Bergamo - racconta
come se fosse oggi -. Lì ho frequentato le medie, poi sono
andato a Carpesino dove ho fatto le superiori. Nel 1991 ho iniziato
il biennio filosofico all’istituto teologico San Zeno di
Verona>>.





Purtroppo però i sogni rischiano di essere infranti. Angelo
non aveva fatto i conti con l’imprevisto. Scopre di avere
un tumore. Si, proprio una di quelle malattie che rischiano di
strapparti in poco tempo a tutti i tuoi affetti. Due anni tra
interventi chirurgici e chemioterapia. <<Sono stati momenti
di sofferenza - ricorda padre Angelo Zilioli -, una prova intensa
che fa crescere la fede dentro di me e la speranza nel Signore.
Un’esperienza che mi ha avvicinato alla Passione di Gesù>>.
Nel 1995 ottiene la possibilità di entrare in Noviziato
come “Fratello”, condizione che accetta con tutta
umiltà in obbedienza alla volontà di Dio.
Il 10 novembre dell’anno successivo termina il Noviziato
a Moricone, dove emette i voti semplici di povertà, castità
e obbedienza, e il quarto voto che caratterizza la congregazione,
ovvero quello di promuovere la memoria della Passione di Gesù
e di testimoniarla a tutti.
Rientra a Verona dove ricopre vari uffizi tra cui quello di questuante,
ed è allo stesso tempo di grande aiuto nella Casa di esercizi
di Caravate a Varese, dove resta fino al 25 aprile 2001, giorno
in cui emette la professione perpetua. Gli stessi superiori, visto
che la salute di padre Zilioli era migliorata ed avendo constatato
che era ormai guarito, riprendono in considerazione la sua richiesta
di accedere al sacerdozio e gli offrono la possibilità
di riprendere gli studi di teologia. Dopo sette anni che non toccava
più un libro riprende con vigore gli studi. Trasferito
nel convento di Basella in terra bergamasca, si rende subito disponibile
nell’animazione canora in santuario, allietando le varie
celebrazioni liturgiche col suono dell’organo, tenendo incontri
di catechesi e di preghiera. Collabora alle missioni in Kenya
e Tanzania.
Il 15 aprile dello scorso anno riceve il diaconato nel santuario
di Nostra Signora degli Angeli a Basella, e il 18 ottobre di quest’anno,
qualche settimana fa, è stato ordinato sacerdote da monsignor
Lino Bortolo Belotti vescovo ausiliare di Bergamo.
Un sacerdote che sa fare aggregazione e che ha una dote innata
per gli ammalati e per i ragazzi, e che confida di trovare nelle
nuove generazioni i futuri sacerdoti di domani, consapevole che
la vocazione nasce dentro e va poi aiutata ad emergere.
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