Masigott
2009
Ottobre 2009
di Chiara Bernasconi

Nei giorni 16, 17 e 18 ottobre si è svolta ad Erba la
tradizionale sagra del Masigott.
La festa trae le sue origini nel lontano 1574, quando, per volere
di S. Carlo Borromeo, il centro della Pieve venne trasferito dalla
Chiesa Plebana di S. Eufemia a quella di Santa Maria Nascente,
l’attuale Chiesa Prepositurale. Lo spostamento fu dovuto
alle continue esondazioni del Lambro che resero inagibile la Chiesa
ed impedirono ai sacerdoti di svolgere regolarmente il loro ministero.
Si volle comunque ricordare la Chiesa di Sant’Eufemia durante
la terza domenica di ottobre, data della festa della dedicazione
del Duomo di Milano. Nello stesso giorno, in zona, si festeggiavano
anche i successi ottenuti durante i raccolti: ecco dunque la nascita
di questa fiera. Ma cosa significa Masigott? Secondo alcune voci,
Masigott era un pasticcio preparato con la farina di grano saraceno
con il quale i burloni erano soliti imbrattare le porte delle
ragazze nubili, le cosiddette “zitelle”, sia per canzonarle
che per invitarle a sposarsi. Da allora, il termine venne utilizzato
nel dialetto locale per indicare tutto ciò che è
confusionario, come in fondo sono le fiere. Nei secoli, poi, l’impasto
si è trasformato in un vero e proprio dolce tipico della
zona.
Anche quest’anno, per l’occasione, è stato
allestito un ristorante con cucina tradizionale; non sono mancati
divertimenti ed attrazioni: il palo della cuccagna, le bancarelle
di dolciumi e caldarroste, gli stands delle varie associazioni
di volontariato, i giochi a premi, la pesca di beneficenza a cura
del gruppo Casa della Gioventù di Erba e spettacoli di
ogni genere: dal teatro dei burattini al cabaret, dalle serate
danzanti alle musiche tradizionali europee. Anche i più
piccoli si sono potuti divertire con “Pompieropoli”,
un percorso ludico guidato dai vigili del fuoco.
Sulla piazza della romanica Chiesa di S.Eufemia è stata
esposta una splendida riproduzione della Chiesa stessa realizzata
dall’artista erbese Angelo Miotto, molto conosciuto in città
ed autore, tra l’altro, di una riproduzione in scala 1:20
della Basilica di S. Abbondio in Como.
«Con quest’opera – ha spiegato lo stesso signor
Miotto – ho cercato di mettere in pratica la parola di Dio,
testimoniando la mia fede cristiana». Per la costruzione
del modellino, avvenuta negli anni ’70, sono stati utilizzati
alcuni frammenti provenienti da diversi santuari; uno di questi,
è stato ricavato dal sarcofago di uno dei primi martiri
cristiani, ritrovato a Roma. La riproduzione è stata arricchita
anche al suo interno con l’aggiunta di alcuni particolari:
sono presenti alcuni quadretti raffiguranti Mons. Aristide Pirovano,
il Cardinal Schuster e Papa Montini, oltre ad un antico crocefisso
in ceramica.
Chiara Bernasconi
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