IL
CRISTIANESIMO SI DIFENDE CON L’AMORE
Settembre 2006
di Luigi Rigamonti
L’amore è il centro del nostro
agire cristiano. Non vi è altra forma. Tutti coloro che
si scandalizzano del diverso e che vedono nella religione Islamica,
un nemico da cui difendere la nostra credenza, si dimenticano
che il Vangelo di Gesù è il Vangelo dell’amore.
Cristo non si difende (la logica umana, rappresentata da quei
centurioni romani che sotto la croce aspettavano la discesa di
Gesù, ci fa pensare in un dio che scende dalla croce per
dimostrare le sue “teorie”). Ma Gesù non sceglie
il cammino della logica umana e si lascia schiacciare dall’odio
di chi, come noi “occidentali”, usiamo le Scritture
per dividere il mondo da puri ed impuri, eletti o non eletti o,
addirittura, (guarda un po la contraddizione) fedeli ed infedeli.
Gesù sceglie di morire inchiodato, chiedendo compassione
per i pagani che lo stavano crocifiggendo. Lui sapeva, del resto,
che solo l’amore salverà il mondo. A quei Cristiani
che usano il ragionamento e non l’amore, gli chiedo di leggere
il Vangelo con il cuore e non con gli occhiscientifici da “Dottore”.
(“ti ringrazio per aver rivelato queste cose agli ultimi
e ad averle nascoste ai sapienti”) Insomma, se lo stesso
Dio Incarnato sceglie di non difendersi, perchè noi dobbiamo
difenderlo? Se Lui ha scelto l’amore ed il perdono, l’ascolto
e la compassione (nel senso di com-patire) perchè dobbiamo
essere noi a voler difendere i Suoi insegnamenti con parole agressive
o gesti di violenza? In un articolo recentemente letto in un blog
italiano ( http://www.bloggers.it/blognews24/lislam-ed-vangelo.htm)
tra le altre cose l’autore Dave Hunt scrive: “I mussulmani
costruiscono moschee e offrono la loro adorazione in libertà
nei paesi occidentali, ma nelle loro nazioni essi negano questa
libertà agli altri. Invece di portare a galla questa ipocrisia,
i media fanno in modo di coprirla. Un autore mediorientale scrisse
che neppure il comunismo è mai stato tanto antagonistico
nei confronti della fede cristiana quanto l’Islam....Nella
Cina comunista odierna, il Cristianesimo è in continua
crescita. Ma la confessione di Cristo da parte di una persona
nativa in una nazione islamica viene ancora considerata come alto
tradimento. Neppure una chiesa ufficiale, che sarebbe stata permessa
anche dai governi comunisti, non è tollerata” Ma
a coloro che si preoccupano della crescita dell’Islam (o
avanzata come dicono alcuni xenofobi) io faccio solo notare che
il numero delle vocazioni sacerdotali e religiose è in
grande aumento nelle regioni in cui la chiesa è perseguitata.
Inoltre la chiesa quando è perseguitata è molto
piú genuina e brillante rispetto a la chiesa di alcune
regioni “occidentali” dove quasi si presenta come
un adorno per le piazze o parte delle cerimonie ufficiali. Insomma
l’unica vertà è Amarsi. Non bisogna avvicinarsi
al Vangelo usando solo la testa, la cultura ed i dati statistici,
ma con il “cuore di mamma”.
dal Perù
Luigi Rigamonti
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