FESTA
DEL GEMELLAGGIO A ERBA
Settembre 2006
di Giovanni Marcucci
Altra pregevole iniziativa promossa dal
gruppo folcloristico I Bej: il gemellaggio internazionale “Città
di Erba”. Protagonisti il Folkdory sùbor “Makovico
di Svidnik (Slovacchia) e I Bej di Erba, ha assunto un significato
di notevole importanza per aver costituito un’unione tra
due complessi entrambi ricchi di storia: il Folkdor sùbor
“Makovico”, quale rappresentante delle tradizioni
di un popolo votato da secoli alla conquista di un’indipendenza
ottenuta il 1° gennaio 1993 con lo scioglimento della Cecoslovacchia
e la costituzione della Repubblica Slovacca; I Bej valorizzatoci
della cultura e delle tradizioni popolari brianzole. Clou dell
‘International twnsdy “Città di Erba”,
la firma del patto di gemellaggio, avvenuto presso la sede de
I Bej. La cerimonia ha assunto una valenza storica di eccezionale
entità: il Folkdor sùbor “Makovico “,
testimoniando gli aspetti delle tradizioni di un popolo, ha idealmente
rispecchiato l’insieme delle vicissitudini di vita di un’etnia
che, per comuni caratteri linguistici e culturali, nonché
d’ordine territoriale, ha aspirato con decisiva costanza
all’indipendenza. Il nuovo Stato ha già realizzato
un cospicuo sviluppo non solo in campo agricolo e industriale,
ma anche in relazione alla letteratura e alla cultura in generale
non più censurate. Registi i rappresentanti del gruppo
I Bej artisticamente diretto da Giuseppe Pina e presieduto da
Angelo Molinari, la festa del gemellaggio, eseguita dal 25 al
30 luglio, si è conclusa al cinema Excelsior con il concorso
di numeroso pubblico che ha avuto la possibilità di valutare
la funzione del folclore: non soggetto a imposizioni politiche
in quanto espressione di genuine abitudini popolari, ripercorre
gli aspetti tipici di una determinata collettività, narrando
il succedersi dei fatti e delle condizioni sociali, religiose,
culturali, economiche che l’hanno contraddistinta. Altro
elemento positivo:evidenziando con naturalezza le costumanze degli
abitanti di in determinato territorio, le manifestazioni folcloristiche
come quella erbese, rivelando il modo di vestire, di esprimersi,
di vivere in tempi remoti, smentiscono quanti vedono nei gruppi
che rappresentano le tradizioni popolari l’aspetto chiassoso
e colorito di avvenimenti del passato e non l’importante
rapporto storico che simboleggiano. Il Folkdor sùbor “Makovico”
si è esibito con successo anche a Casatenovo, Sormano,
Inverigo, Barre (Bergamo) e Lurago d’Erba.
Giovanni Marcucci
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