
di Antonio Isacco
Settembre 2006
PERMALOSITÀ E
SUPPONENZA
Da quando collaboro con “La Goccia
Briantea”, ho la netta sensazione che stia diventando “reato”
esprimere opinioni in disaccordo con quelle dell’ Amministrazione.
Almeno per qualche soggetto “limitato”. Lascio al
lettore immaginare dove. Spontaneamente penso che, subdolamente,
vengono demandate ad altri soggetti tutti gli oneri di controbattere
alcune mie esternazioni riguardanti gli Amministratori. Siano
essi Cittadini dotati, tra l’altro, di pregevoli iniziative,
sia da responsabili di associazioni anche di carattere culturale,
nonché di occasionali collaboratori e di comuni Cittadini
con le idee abbastanza confuse e contorte. Le mie esternazioni
hanno il solo torto, sempre che si tratti di torto, di concretizzare
i notevoli borbottii tendenziosi della maggioranza dell’opinione
pubblica. Sono state invece recepite soltanto come accuse spingendosi
a paventarle: …“diffamazioni di carattere personale”.
Credo, ne ho buoni motivi, di conoscere la vera provenienza delle
pesanti rimostranze. Spero di non venire ancora travisato. Si
avverte, in tutti gli scritti dei menzionati soggetti, un tal
livore nelle loro affermazioni e un accanimento che, penso di
esserne certo, prevarica le loro vere personalità. Lo si
deduce in primo luogo dal tenore prettamente intimidatorio di
certe loro espressioni; in secondo luogo dalla perentorietà
che si acquisisce soltanto ricoprendo da tempo mansioni di “potere”,
nel senso più deleterio del termine, e in terzo luogo dalla
rigidità burocratica degli scritti mancanti totalmente
sia di una pur minima naturalezza sia di un lieve senso ironico
che è sempre e comunque indice di serenità d’animo.
Ecco perché dico a tutti costoro: “… State
attenti a non farvi usare! Fate sentire le vostre voci, intelligenti
ed autorevoli!” Le cose buone ci dispiacciono, quando non
ne siamo all’altezza. (Nietzsche) Suggerisco inoltre di
non mantenere l’anonimato o peggio rifugiarsi a far sottoscrivere
compiacenti Associazioni umanitarie: porta a pensare che temiate
qualcosa o qualcuno e che agendo in tal modo prestate il fianco
a coloro che ritengono vogliate occultare qualche miserevole azione
di cui vi vergognate di sottoscrivere e di pubblicare.Ma come
sono suscettibili e provinciali certe persone e certe autorità
di associazioni anche culturali. Siate prudenti a dare del superficiale
a qualcuno perché quasi sempre la profondità sta
in superficie. Non è il caso di studiare da prete per conoscere
certi compiti e certe funzioni: lo sa anche Picio! Non ci credete?
Provate a chiederglielo. Un cordiale sorriso a tutti.
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