PRIME
ESPERIENZE EXTRAFAMIGLIARE DEI BAMBINI
Settembre 2006
di Giovanni Marcucci
E’ cominciato un nuovo anno scolastico
e i bambini di tre anni si apprestano a compiere le prime esperienze
di vita sociale ai di fuori della famiglia, frequentando la cosiddetta
scuola preparatoria. Un esempio del ruolo formativo che l’istituzione
educativa assume, è stato proposto dalla Scuola d’infanzia
«Sacro Cuore» di Casletto in occasione della chiusura
dell’anno scolastico 2005-2006: insegnanti, alunni, genitori
e numeroso pubblico si sono riuniti al Centro sportivo «Jennifer
Isacco» per esporre e permettere di verificare l’efficacia
del lavoro pedagogico-didattico svolto.Brillante speaker la giovane
insegnante Fania Fedeli, che con Marisa Isacco esplica la funzione
di educatrice nella scuola, l’hanno documentato i piccoli
scolari con una serie di disegni spontanei, fotografie, giochi,
recitazioni e altre rappresentazioni proprie della scuola primaria.
Nelle loro attività sono apparsi tutti individualmente
disinvolti e nello stesso tempo uniti in un sistema di interazioni
dinamiche. Presenti il parroco don Antonio Castelli e il presidente
del Consiglio di amministrazione della Scuola d’infanzia
«Sacro Cuore» Stefano Virgilio, festeggiati - all’insaputa
dell’interessata che ha confessato, commossa, di essere
stata colta di sorpresa — i 25 anni d’insegnamento
di Marisa Isacco che da un quarto di secolo ha sempre provveduto
all’educazione dei bambini nel plesso della scuola materna
di Casletto, fornendo loro, in un clima di serenità, gli
strumenti necessari e le migliori condizioni possibili per l’inizio
di un equilibrato processo di maturazione. Di notevole entità
i risultati ottenuti. L’hanno dimostrato 25 giovani, ognuno
delegato a rappresentare, anno per anno, i compagni di scuola.
Interpreti di un “amarcord”, hanno messo in luce il
considerevole rapporto stabilito con la maestra Marisa oggetto
di sincera gratitudine.
«Marisa — ha poi sottolineato in un significativo
discorso il presidente del Consiglio d’amministrazione della
scuola, Virgilio — ha preso per mano bambini di tre anni
di età, a volte anche meno, senza distinzione di ceto sociale,
economico, razziale o religioso; ha insegnato loro ad amarsi,
a giocare insieme, a dialogare tra di loro, a tollerarsi reciprocamente,
a non prevaricare, a non fare differenza di colore, di nazionalità,
di religione». Nell’ambito della problematica educativa,
la maestra non ha mancato di sviluppare nei bambini il senso religioso
e la conoscenza di Dio. L’ha fatto rilevare don Antonio
che dopo aver aver espresso pregevoli giudizi sull’opera
della lsacco le ha donato una preziosa targa medaglia. In sostanza,
la manifestazione di chiusura dell’anno scolastico ha conseguito
la finalità di mettere in evidenza il ruolo fondamentale
dell’insegnante e l’importanza educativa-formativa
della scuola d’infanzia nella quale il bambino compie le
prime esperienze di vita sociale in un vivaio di relazioni umane
utili alla conquista di capacità motorie, sensoriali, intellettuali
e di altro genere.
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