Cuba
no es libre
Settembre 2007
di Cuba no es libre

Cuba non è solo quel paradiso terrestre
di sole, mare, musica, donne meravigliose e uomini affascinanti
che siamo abituati a vedere negli opuscoli delle agenzie turistiche.
Cuba non è solo lo sfarzo dell’all-inclusive dei
villaggi turistici. Cuba è anche un inferno: l’inferno
dei diritti umani. Devi sapere come vive un cubano per capire
cosa è Cuba. A pochi chilometri, infatti, dai meravigliosi
alberghi dove il divertimento non lascia respiro, ci sono carceri
dove vengono imprigionati uomini e donne, ‘colpevoli’
di reati d’opinione. Proprio quest’anno, mentre fioriva
la primavera, Fidel Castro ha incarcerato 75 persone, per un totale
di 1.454 anni di carcere, tra giornalisti, opinionisti e politici,
tutti ‘colpevoli’ di essere dissidenti al regime castrista,
di non pensare come lui vuole. I risultati di quella rivoluzione
che quarant’anni fa ha portato Fidel Castro al governo di
Cuba e quindi all’instaurarsi di un’ennesima dittatura
di matrice comunista potrebbero essere sintetizzati con alcuni
numeri: dal 1959 ad oggi più di un milione e mezzo di cubani
ha lasciato l’isola, alcuni per vie legali, altri, più
di 20.000, fuggendo con zattere improvvisate, i cosiddetti ‘balseros’,
spesso vittime di quel pezzo di oceano che li separava dalle coste
americane o dei militari di Castro che gli sparavano alle spalle.
Una vera e propria diaspora a cui devono aggiungersi i numerosi
esiliati sparsi per il mondo, apolidi e rifugiati politici perché
dissidenti al regime castrista. I Cubani non sono liberi di: consultare
liberamente internet, perché l’unico provider autorizzato
è quello del governo, vedere la televisione, ascoltare
la radio, leggere giornali, in quanto tutta l’informazione
è unicamente informazione di regime. Telefonare liberamente
ai propri familiari o amici scappati all’estero è
impossibile perché la comunicazione è controllata.
A Cuba si mangia, si lavora (lo Stato è l’unico datore
di lavoro), si studia e si riceve assistenza medica solo se si
è inseriti in quel sistema politico ed ideologico Cuba
purtroppo è anche tanta povertà: gli aiuti, provenienti
da tutto il mondo, finiscono nelle casse del regime per finanziare
la repressione e non riescono mai ad arrivare alla popolazione
cubana. Buona parte della popolazione cubana, è esausta,
odia il dittatore e vorrebbe un cambiamento immediato. Purtroppo
la paura per ora rallenta qualsiasi ipotesi di cambiamento. Questa
paura è comprensibile e giustificata: tutti i giovani sono
nati durante l?attuale regime e non immaginano nemmeno cosa possa
essere una Democrazia, quanto sia bella e importante la Libertà.
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