
di Antonio Isacco
Settembre 2008
HO FATTO UNA SCOPERTA:
LA PADANIA
Da qualche anno amo trascorrere una decina
di giorni, nel periodo della seconda metà di Agosto, in
una poco nota località marina al confine tra la Liguria
e la Toscana. Quella piccola, tranquilla ed accogliente località
è Marinella di Sarzana cioè, un’appendice
della città di Sarzana che si adagia sul mare di fronte
a Bocca di Magra, la quale è sormontata da Montemarcello
che si protende in mare a formare un dolce golfo dove sfocia il
fiume Magra.
Come il nostro Comune, cioè Rogeno, che fa parte della
Brianza, così Marinella fa parte della Lunigiana, nome
che deriva dalla città di Luni, cioè delle due Lune,
conosciuta e frequentata da benestanti antichi romani che, in
quei luoghi solevano recarsi per godere le vacanze soprattutto
estive, tanto che esiste, tuttora, un piccolo anfiteatro annesso
ad un sito archeologico, con tanto di museo, visitabile, a pagamento,
nei stabiliti giorni e orari.
Parlando con la gente del posto, sono venuto a conoscenza che,
loro e non solo, ritengono quel piccolo microcosmo l’estrema
propaggine della Padania che, dipartendosi da Luni sale per la
valle della Magra fino a Aulla; sfiora poi il passo del Cerreto,
l’Abetone, Porretta Terme e infine scende fino all’Adriatico,
fin quasi ad Ancona.
E’ noto che i dialetti italiani sono tanti, ma le frontiere
che ripartiscono sulla carta geografica le varietà idiomatiche
italiane, a guardar bene, sono ben poche. Parlo di linee di confine
che dividono non solo le antiche origini delle parlate, ma anche
etnicamente i popoli con una demarcazione talvolta netta, precisa,
altre volte un po’ meno. Esiste davvero un muro di Ancona…..
Anzi, un doppio muro. E’ un fascio di linee relative a dialetti
o lingue italiche: sembrano davvero separare il Nord dal Sud,
o meglio il Nord dal Centro Italia anche se la parlata è
veramente dissimile soltanto quando ci inoltriamo con il Sud Italia
che inizia subito dopo Roma, l’Umbria e le Marche.
Dunque il fiume Magra è chiara posizione di partenza di
una linea di confine non solo storica. Ora, ovviamente, mi sono
detto: dovevo partire dalla Brianza per scoprire che la Lunigiana
è anch’essa terra di Padania, quindi ‘sta benedetta
Padania non è poi così sconosciuta anche all’estremo
confine meridionale della Liguria.
Ho avuto modo di approfondire che il nome Italia compare molto
tardi. Ancora nel XII e XIII secolo per “LOMBARDI”
si intendevano non solo gli abitanti dell’odierna Lombardia,
ma la popolazione di tutta l’Italia padana.
Da qui ai nostri giorni viene comprensibile perché, a parte
certe manifestazioni troppe improntate su stampo esclusivamente
politico, certe rivendicazioni promosse dalla “Lega Nord”,
godono di anche un possibile supporto veramente storico oltre
che linguistico, anche se l’irradiazione linguistica non
fu di facile assorbimento in direzione dell’alta Italia
ove maggiore rimane la resistenza “Longobarda”.
E’ interessante, fra certe desinenze a settentrione di Luni,
un certo suffisso ligure: ASCO (bergamasco, rivierasco, ecc…)
che poi si ritrova anche fra i cognomi (Bagnasco, Soriasco, ecc…).
Mi piace aggiungere che ogni parola produce poi un lungo effetto,
ma in grazia della sua storia. Ed è potentissima se viene
dall’anima.
Io, che di natura soffro di una pigrizia cronica, e che lo spostarmi
dal mio paese diventa impresa al limite del possibile, il recarmi,
per una decina di giorni l’anno, in terra di Liguria, in
zona Lunigiana e nella località di Marinella di Sarzana,
la ritengo quasi un’impresa epica, per la mia formazione
caratteriale, vengo a scoprire che, malgrado tutti i miei sforzi,
non ho nemmeno oltrepassato la terra di Padania. Se da una parte
la qual cosa mi inorgoglisce, dall’altra, me meschino, sono
giunto alla conclusione che pensavo e credevo di essere pigro
ma non immaginavo di esserlo fino a questo punto.
Non smetto mai di riscoprirmi.
Casletto di Rogeno, 30 Settembre 2004
Antonio Isacco
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