IL
DUOMO DI MILANO E LO ZODIACO
Settembre 2009
Costruito a partire dal 1386 sotto Gian
Galeazzo Visconti sul luogo dove sorgeva il battistero di San
Giovanni, dove Sant’Ambrogio aveva battezzato Sant’Agostino.
Si tratta di una tarda espressione dell’arte gotica, una
simmetria di ispirazione germanica comune anche alle altre cattedrali
europee. Infatti, particolari numeri e figure geometriche come
il triangolo e il quadrato fanno parte del segreto dei costruttori
di questa grande opera architettonica. Maestoso e imponente, vero
rompicapo anche per gli architetti contemporanei, il Duomo ha
una lunghezza esterna di 157 m e un’area interna di 11.700
metri quadri. La guglia, con la statua dorata della “Madonnina”,
è alta 109 metri.
“Si dice che sotto il Duomo ci sia un laghetto, il quale
era adorato dai Celti; infatti, il popolo Celta credeva nella
Dea Belisama, che viene ricordata dalla Madonnina sulla punta
del Duomo (questa Dea aveva una duplice funzionalita`,quella lunare,
che ricordava la femminilita`, la madre col bambino, e quella
solare, che ricordava il territorio, un tempo ricco di boschi)
la quale era considerata Dea dell’acqua, cioè Dea
della vita (infatti l’acqua era sinonimo di ricchezza vitale).
Questa Dea, tra l’altro, a Milano veniva raffigurata (e
chiamata con un nome specifico) come una scrofa pelosa (la scrofa
semi lanuta di via Mercanti). Da qui cominciò tutto, i
Celti edificarono un tempio o “cromlech”, cioè
grandi cerchi formati dai menhir (pietre erette verticalmente)
e dai dolmen (camere megalitiche); dopo questi tempi Pagani, arrivarono
altri templi costruiti dai Romani e, successivamente, diverse
chiese Cristiane che, una sull’altra, diedero vita (dopo
molti anni) al duomo di Milano.” [Sofia M.]
Entriamo all’interno. La luce che penetra dalle vetrate
gotiche produce un’atmosfera di mistica solennità.
Parallela alla facciata rivolta a Ovest, notiamo sul pavimento
una sottile linea d’ottone estesa per tutta la larghezza
dell’edificio. A nord, la linea sale lungo la parete, in
verticale, e termina con un riquadro nel quale è raffigurato
il segno zodiacale del Capricorno. Altri riquadri minori seguono
la linea sul pavimento e nell’ultimo, a sud, è raffigurato
il segno del Cancro. Ogni giorno, a mezzogiorno, un raggio di
luce penetra dal soffitto e va a colpire la linea meridiana, indicando
il periodo dell’anno in cui ci si trova. Il maggior risalto
dato al segno zodiacale sulla parete a nord è attribuibile
alla sua sovrapposizione con il Natale Cristiano. Ma non possiamo
dimenticare che il Capricorno è anche l’animale col
quale viene raffigurato il diavolo. I costruttori del Duomo volevano
comunicarci qualcosa? Quali segreti nasconde questa simbologia?
In ogni cattedrale gotica sono presenti elementi architettonici
e simboli d’origine templare ed orientale, ed è risaputo
che l’idolo adorato dai templari era il Bafometto, una sorta
di demone cornuto. C’è una similitudine tra il Bafometto
ed il capricorno del Duomo? Qual è il significato di tale
simbolismo?
Sulla facciata del secondo portale d’ingresso di sinistra,
spicca una formella tra le tante, raffigurante un albero, precisamente
una quercia, che i Druidi veneravano essendo tutt’oggi simbolo
di forza, coraggio, vigore e rinascita. La quercia incarnava il
Dio Celtico Dagda (per i romani impersonava Giove). La quercia
è presente anche nel portone principale, infatti in mezzo
all’apertura del portone vi è un albero che si dirama
dando origine a formelle raffiguranti sull’ala destra del
portone la nascita di Gesù e, sull’ala sinistra,
la sua morte (con tutta la Passione). Si notano benissimo sul
fondo del portone le radici dell’albero, questa presunta
quercia allunga i suoi rami fin tutta l’altezza del portone
sorreggendo la Madonna, Gesù, la Trinità e tutta
una schiera d’angeli. Tale albero potrebbe essere anche
la simbologia dell’albero della vita (il famoso albero proibito
dal quale mangiarono Adamo ed Eva).
All’interno del Duomo, oltretutto, si ha l’impressione
di essere di fronte ad un’antica foresta di querce (le colonne
gotiche); infatti, i Maestri Comancini che contribuirono alla
realizzazione del progetto, ben conoscevano il valore che la tradizione
Celtica attribuiva a tali piante. Sempre sulla facciata del Duomo,
possiamo notare varie figure di draghi e serpenti, presenti in
Italia soltanto su questa cattedrale (queste figure emblematiche
rappresentano simbolicamente l’energia che ci trasmette
la terra sulla quale viviamo ed il potere di trasformazione).
[Sofia M.]
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