Pedemontana
Settembre 2009
<<Il recupero possibile e il recupero riuscito>>.
La pedemontana ferroviaria briantea a la ferrovia della Val Venosta
sono stati argomento di un importante confronto sulla mobilità.
Nei mesi scorsi gli incontri con gli amministratori dei comuni
briantei, promossi dai consiglieri regionali del Pd, Carlo Spreafico
per Lecco e Luca Gaffuri per Como hanno portato alla luce le ragioni
della valorizzazione delle linee esistenti quali la Como-Lecco,
la Milano-Asso, la Lecco-Besana-Monza.
Incontri che hanno tenuto alta l’attenzione in particolar
modo a Merone, centro nevralgico dell’economia con grandi
aziende che necessitano di poter spostare merci velocemente: e
il treno spesso è la via migliore.
La pedemontana ferroviaria è un progetto , la ferrovia
della Val Venosta è invece l’esempio del recupero
di un ramo secco – fa notare Carlo Spreafico -, che oggi
trasporta due milioni di turisti e pendolari all’anno. La
pedemontana è la risposta ad una viabilità locale
satura, posizionata strategicamente per il collegamento con la
direttrice ferroviaria del Gottardo e le infrastrutture aeroportuali
lombarde, l’opportunità di creare un polo della manutenzione
del materiale rotabile nelle officine di Costa Masnaga>>.
Un polo che incentiverebbe l’occupazione. L’interesse
riscontrato nel territorio e la mobilitazione dei pendolari hanno
dato un primo risultato: è stata ripristinata la corsa
delle 7 del mattino da Molteno verso Como, utilizzatala studenti
e lavoratori.
<<Riteniamo questo fatto importante – prosegue Spreafico
– anche alla luce della recente costituzione, promossa dalla
regione Lombardia,di una società mista tra Trenitalia e
le Nord. Per il trasporto ferroviario lombardo si aprono adesso
capitoli tutti da scrivere>>.
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